Ti ho sposato per allegria
Io poi, faccio bene tutti i lavori. Non so come faccio a fare tutto cosí bene. Nelle case dove sono stata, quando me ne sono andata via, mi hanno
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adesso mi lasci fare i lavori. Mi tiene qui a discorrere, e io poi mi trovo indietro.
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sempre tanta di semola, e poi certi intrugli, certe composte di prugne e di mele, e tutte le cose che aveva cucinato e che avanzavano, le metteva in
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consumavo i soldi che m'aveva dato mio padre. Poi sono entrata anch'io nella cartoleria. Poi un giorno ho rovesciato un bottiglione d'inchiostro sul
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diventare un'attrice, oppure una ballerina. E poi perché non volevo piú vedere tutti quei pentolini e quei giornali. E mia madre, quando ha visto che ero
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E poi?
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Poi mi sono innamorata di lui. Si chiamava Manolo. E la Elena mi diceva: No, no, non innamorarti di quello lí! Non mi piace! è cosí nero, cosí nero
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occhi neri cosí tristi, cosí tristi. E poi una volta mi ha portato a casa sua. Aveva un appartamento in via Giulia. Stava solo, con un gatto.
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tutti! Mi hanno licenziata. Per un poco sono stata senza lavoro, poi mi ha presa uno che aveva un negozio di dischi, uno che si chiamava Paoluccio. Era
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poi è rimasto là col gatto in braccio, a carezzarlo, a guardarmi con quel suo viso cosí triste... E io ero seduta sul tappeto, e lo amavo, e mi
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. E mi ha detto che ogni tanto questa Topazia ricompariva lí da lui, stanca, sciupata, disperata, si faceva due uova al tegame, faceva il bagno, e poi
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E poi ?
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E intanto lui stava davanti alla macchina da scrivere, e batteva, ogni tanto, una parola. Poi metteva un disco. Certe musiche tristi, tristi... Il
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Poi mi ha detto di andare a stare da lui. E la Elena era disperata. Ma io non mi sognavo nemmeno di potergli dire di no. Cosí sono andata a stare con
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Perché non mi potevo staccare da lui. Non mi potevo muovere. Ero stregata. E poi non è che mi trattasse male, qualche volta era buono con me, solo
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in bagno, e mi lavavo la faccia con l'acqua fredda. Poi tornavo sul letto, e mi rimettevo a piangere. Il bambino, adesso ero sicura che l'avevo
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E poi?
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E poi?
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Poi, sono stata qualche giorno a letto, e Topazia mi curava. E quando sono stata bene, andavo in giro con lei per la città, e l'aspettavo
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sembrava tutto: facile, con lei. Sdrammatizzava. Era una che sapeva sdrammatizzare. E invece poi è tornata la Elena, e le ho raccontato tutto, e si è
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Poi ci siamo fatte le uova al tegame, abbiamo mangiato tutte le pesche, e siamo andate a dormire. E prima di dormire Topazia mi ha detto: Domani
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vomitato davanti a quelle persone cosí gentili. Mi hanno detto di no. La ragazza coi calzoni arancione mi faceva vento con un giornale. E poi Pietro mi ha
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raccontato tutto. Poi al mattino, è andato a fare il bagno a casa sua da sua madre, perché da noi, lo scaldabagno era guasto. E io pensavo: «Non tornerà
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E poi, quando stava per tornare la Elena, gli ho detto:Peccato, adesso non potrai piú stare qui, torna quella noiosa della Elena, che del resto la
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Già, non sapevo. Ero piena di debiti. Lavoro non ne avevo. E poi io tutta questa grande voglia di lavorare non ce l'ho. Gli ho detto, a Pietro: Sí
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Vittoria torna con un bicchiere di latte. Poi via. Entra Pietro.
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letto, sotto gli armadi, e poi cucina certe minestrine, certi intrugli di prugne e mele cotte, e tutti quei pentolini li mette sul davanzale della
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. Poi, durante la guerra, nei bombardamenti, le è crollata una casa. Poi ha perduto un po' di soldi, non molti, ma si è spaventata, e ha creduto
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Le prime le ho tagliate. Poi non piú, perché non capivo. Non capivo perché sono stupida io, mica perché era stupido lui. Certo però che le salamandre
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, perché poi sono stata licenziata. Stavo bene, in quella cartoleria. Non c'era molto lavoro. Mi hanno licenziata per via di tua madre. Però anche
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Ti prego di non insultare mia madre, prima ancora che sia venuta! Le tiri addosso un bottiglione d'inchiostro, e poi ancora la insulti?
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No. E poi ce ne sarà stato poco!
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Macché. È almeno un chilo di carne. Poi ho chiamato la portinaia, e l'ho pregata di imprestarmi un mollettone. Il mollettone doveva comperarlo
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Faccio del riso al burro? Va bene. Mi sono alzata tardi, stamattina, e poi speravo sempre che tornasse Vittoria. Mi dispiace tanto che non torni piú
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Questa casa ci piaceva. E poi, avevamo fretta. Cosí non siamo stati tanto a guardare per il sottile.
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No. Ginestra non è un nome pretensioso. Mio marito amava molto Leopardi. L'abbiamo chiamata Ginestra per via di Leopardi. E poi anche perché io
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ragazze. Non vogliono piú andare nelle case, preferiscono andare in fabbrica. E allora, in fabbrica, trovano i comunisti, e cosí poi quando sono stanche
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Ti sbagli. Non è brutta Virginia. Ha bellissimi capelli. E poi, ha un grande chic. Veste bene. Ha moltissimo stile.
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Non lo metta piú. Lo regali a Vittoria. È un vestito che non le sta bene. Il giallo non le sta bene. Poi di spugna! La spugna si mette al mare, ma
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Mi domandi perché? Per la preoccupazione della figlia. E poi anche per il dolore della morte di Lamberto. Erano molto amici. Era il suo medico. Lei
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Ottomila lire a seduta, si faceva pagare? E poi la moglie gli dava da mangiare il polmone?
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Ma è stato solo un matrimonio civile. E poi la conosciamo tanto poco! Tutto quello che mio figlio ha saputo dirmi, è stato soltanto che ha sposato
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: «Accidenti, gli devo dei soldi», e ho pensato: «Speriamo che mi inviti a pranzo» e poi ho ancora pensato: «Per adesso non mi ammazzo piú». Difatti mi ha
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E poi ?
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Poi cosa?
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Poi? dopo le Grotte del Piccione?
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Poi niente. Poi mi ha accompagnato a casa con la sua macchina. Gli ho detto se mi aiutava a trovare un lavoro. Lui allora ha detto che mi avrebbe
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Non vuoi sapere se sono poi andata da quell'amica del mio Lamberto Genova, per quel lavoro?
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Non ci sono andata, perché poi ho incontrato te. Ma ero disposta a sposare chiunque, hai capito, quando ti ho incontrato. Anche Lamberto Genova, con
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: Sentiamo Vittoria, a che sa cosí bene le capitali. Mi sarebbe piaciuto continuare a studiare. Ma ho fatto fino alla quarta elementare, poi ho dovuto
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