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La notte è piena di canti che giungono dalla vasta campagna, dalle lontananze dell’Appia; frammenti di canzoni portati dal vento, dispersi dal vento.
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Dal fondo del portico sopraggiungono alcuni gladiatori armati per combattere e disposti in ordine di parata; divisi per coppie, preceduti da quattro
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Tutta la scena è irradiata dal sole.
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Sorge lentamente e, guardando Asteria, si toglie dal collo il monile di smeraldi; mentr’egli compie quest’atto, Asteria con eguale lentezza e cogli
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D’un tratto un largo fiotto di sangue trabocca spumeggiando dal calice e cade nel bacino sottoposto. Nello stesso momento sorge dal braciere ardente
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Asteria è trascinata dai Pretoriani e dalle Guardie Germane fuori dal Tempio. Il coro la insegue minaccioso.
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La folla vociferando segue la quadriga e s’interna nel criptoportico. Simon Mago, seguito a distanza dal suo Centurione, incontra Gobrias che viene
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Ad un tratto s’odono degli urli di spavento che vengono dal fondo del criptoportico e dalle parti più alte dell’edificio dove s’incomincia a scorgere
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Simon Mago, senza accorgersi d’essere osservato, s’è messo in ascolto, si dirige verso il tumulo, lo sale insino alla cima e guarda attentamente dal
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Si sfidano collo sguardo come due fieri nemici prendendo due vie opposte. Fanuèl ritorna sull’Appia e se ne va verso Roma. Simon Mago scende dal
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Intanto Gobrias è uscito dal suo nascondiglio e, mezzo assonnato e barcollante, contempla con grande stupefazione, dall’alto della gradinata d’ond’è
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in giro dal tempiere. Un vecchio coi capo coperto da un palliolum che gli ripara anche le spalle, e sorretto da uno schiavo, sale sul basamento dell
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di chi guarda, dal muro delle carceri, e la sua parete a mano manca è popolata di botteghe e di taverne. Nella stessa parete, leggermente concava, si
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Rubria esce dal casolare con una lampa in mano; è seguita da Perside e da fanciulle che portano in grembo dei fiori sciolti e li depongono sulla
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Dal circo giungono grida di «Euoè! Euoè! Euge! Euge! Macte! Macte!» mentre un’ondata di folla entra correndo dall’esterno nell’Oppidum. Entra dalla
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Dal fondo del Portico s’avvicina lentamente un corteo strano ed atroce. Le donne Cristiane, precedute da Fanuèl, vestite come la Dirce del marmo
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(intanto dal cortile al disotto del parapetto e su dalla piccola scala arrivano prima confuse, poi sempre più vicine le voci di Sciarrone, di
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gioia, che egli soffoca tosto timoroso, erompe dal suo petto. Egli ha riconosciuto il pittore e gli stende le braccia come ad un aiuto insperato)
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Scarpia e la tavola e vedendo che sta per essere toccata da Scarpia, lo respinge inorridita. Scarpia cade, urlando colla voce soffocata dal sangue:)
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(Dalla scala viene Spoletta, accompagnato dal Sergente e seguito da Tosca: il Sergente porta una lanterna – Spoletta accenna a Tosca ove trovasi
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presso di lui, baciandolo e piangendo. – Sciarrone, il Giudice, Roberti, lo Scrivano escono dal fondo, mentre, ad un cenno di Scarpia, Spoletta ed i