Sempronio e Sempronella
paesello. L'acqua gorgogliando dalla cannella pareva cantare una canzone di riconoscenza al modesto benefattore, di cui in paese si sarebbe sempre
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vedere il suo piccolo mulino. - Questa è la ruota che gira sempre finchè c'è acqua e fa muovere la mola. Sotto la mola si butta il grano a stritolare
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pronte. Trottolina si metteva in bocca la prima, quando udì cantare chicchirichì, e si ricordò del gallo. Sebbene il gallo fosse stato un prepotente
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recinto, si guardarono in volto l'un l'altro, come per dirsi: «Avremmo noi mai immaginato una cosa simile?». A metà maggio, i peri, i meli, i mandorli, i
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abiti migliori. Ognuno va a fare una visita ai poveri morti. Il camposanto è adorno di crisantemi; intorno alle croci si vedono mazzi, fiori sciolti
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còmpito di tutta la classe. Il suo autore si vanta di averlo fatto. Ma se il foglio potesse parlare racconterebbe la sua storia vera. Non fu fatto dal
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STORIA DEL FANCIULLO STUDIOSO E DELLA LUCCIOLA - Luccioletta, che vai col tuo lumino, come uno che cerchi qualche cosa pei campi, si può sapere che
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del serraglio domestico per recare il becchime ai polli e il mangime ai conigli. Appena Sempronella fu entrata, un nugolo di uccelletti si levò da
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SERATE LUNGHE Come si sono accorciati i giorni! Si fa sera in un momento. Quando i ragazzi escono di scuola bisogna già accendere la lampada nel
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: - Trottolina, va a prendere in prestito la padella da comare Assunta. Voglio cuocere quattro frittelle. - Sì, mamma, corro subito! Ma sull'aia Trottolina
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buon piatto di riso. - Bene, ma dopo la minestra mangerò te per pietanza. - La volpe non disse nè sì nè no. Menò il lupo a casa di un contadino. La
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va per legna e le domandano: - Per che parte si va sullo stradone? - Infilate il viottolo a sinistra e arriverete alla carrozzabile che mena al
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NEL BOSCO Maestro Saverio si mise in capo la berretta rossa, impugnò il bastone e disse a Sempronio e a Sempronella: - Questa mattina voglio condurvi
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LETIZIA DI PASQUA La campagna si è spogliata della sua tristezza e ha disteso al sole i suoi abitini nuovi, i suoi abitini più coloriti e più freschi
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Il cucù, grosso come una tortorella, si rimpiatta tra i rami e fa cu cu, cu cu, come giocasse a nasconderello. Gli sciocchi dicono che chi sente
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pascolavano e, per non annoiarsi, si cercava un bel pietrone di tufo, aguzzava un sasso, e con la punta del sasso disegnava le pecorine: faceva i
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SEMPRONIO DISEGNA Anche a Sempronio venne la voglia di disegnare. Quando non aveva nulla da fare, prendeva un foglio di carta e una matita, e si
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IL RITRATTO RIUSCITO MALE Un giorno Sernpronio fece il proprio ritratto, si mise davanti a uno specchio e comincio a disegnare. Prima la testa, i
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ogni mattina. Qualcuno me ne manca, ma sono sicuro che un bel giorno spunterà e si metterà in fila con gli altri. La mia voce non so come descriverla
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d'uno stagno. Le rane gracidano: qua... qua...: brech... brech. Le rane gracidano e i due fanciulli si soffermano ad ascoltare. Le rane giocano «alla
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IL CIECO DI GUERRA C'era una volta un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto. Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato
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IL VOSTRO RITRATTO Ognuno di voi provi a fare il proprio ritratto. Chi vuol disegnarlo a penna o a lapis, avanti, ci si provi! Ma credo che ognuno di
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AL MULINO É una bella giornata. Dice Sempronio: - Andiamo a trovare compare Festo, e così si vede il mulino! - Andiamo, io non ho mai visitato un
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dal chiodo. - Correva lesta, la lepre? - domanda curiosetta Sempronella. - Veniva giù trotterellando; appena mi ha veduto si è messa a galoppare con
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. La domenica, sapete, non si lavora; un giorno di riposo su sette ci vuole. Fa bene al corpo, fa bene all'anima. Io chiudo il mulino, e dò la via
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PESCA IN ACQUA DOLCE Si pesca. Sempronio, Sempronella e compare Festo non lasciano più vedere che la schiena, tanto sono curvi sulla gora. Hanno
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LA CASA DEL MAESTRO SAVERIO Sempronio e Sempronella si presentano rispettosamente a maestro Saverio. Sempronio gli dice: - Signor maestro, io non so
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. Il paesano, ch'era cacciatore, mise un grido, e non si poteva dar pace di non avere il fucile. - Oh! - esclamò il compagno - vi meravigliate tanto per
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gamberi! - esclama il maestro, che ne è ghiotto. - Bisogna cuocerli subito. - Li coceremo. Ho la mia ricetta. E la brava bambina si mette subito a
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troverebbero nutrimento. Passato il meriggio, io comincio a discendere. La luce d'ora in ora si fa più debole, e, lento lento, calo all'orizzonte, nel
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li salvarono tutti e due. L'inondazione durò tre giorni e i campi tutto all'intorno si mutarono in laghi pantanosi. Poi, per buona sorte, la pioggia
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loro sguadi, e sulle onde che si inseguono essi gittano la minuscola imbarcazione; essi varano con grida di gioia il vascelletto di carta, destinato a
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IL CONTADINO E LA SCUOLA C'era una volta, in un paese lontano lontano, un povero contadino che aveva tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico, il
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campi, fra i giochi e le corse, e gli piaceva molto più andarsene a caccia di nidi, o prendere a sassate le lucertole che si trastullano al sole sui
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insegnò a leggere i numeri. Così un po' per giorno a forza di buon volere, si dirozzava. Ma egli avrebbe voluto fare ben altro!
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legge diceva che in tutto il paese si sarebbero aperte nuove scuole, vicine agli abitanti, di modo che i ragazzi potessero frequentarle. In queste scuole
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bella mattina di marzo, dopo un'acquerugiola fine e penetrante, questo merlo, seduto sulla frasca, vide un contadino che seminava la canapa. Allora si
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muro l'intelaiatura, sulla quale erano tesi i fili che si svolgevano dal roccchettone man mano che la tela s'ordiva e s'arrotolava intorno al cilindro
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SI CHIUDONO LE SCUOLE Ora ecco che, venendo l'estate, chiudendosi le scuole, Sempronio e Sempronella hanno da tornare su ai monti. La gioia dei loro
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quelli, altri ancora. La scuola si chiude, ma essi non rimangono soli. Il maestro, egli sì, rimane solo. La scuola è deserta, silenziosa, piena di
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loro misure, avevano disposto l'ordine dei lavori di livellamento, avevano indicate le cave dalle quali si sarebbe estratta La pietra. In luogo
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BABBO, MAMMA! I nostri due viaggiatori stavano per giungere al paese. Si scorgeva, tra gli alberi fronzuti, la vetta del campanile: le campane che
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prato 83 Cari ricordi 84 Si chiudono le scuole 85 Chi rimane solo 86 Tornano ai monti 87 La strada nuova 89 Babbo, mamma! 92
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