Sempronio e Sempronella
LUIGI AMBROSINI SEMPRONIO E SEMPRONELLA G. B. PARAVIA e C. TORINO - MILANO - PADOVA - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO ILLUSTRAZIONI DEL PITTORE
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e si uscire dalla gramola. L'interno del mulino di compare Festo è piccolo e curioso. S'ode il rumore continuo delle ruote che girano, il
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peschi innalzavano sui tronchi i mazzi del loro verdeggiante fogliame. Le ciliege rosseggiavano a coppie, a mazzi e parevano dondolarsi a cavalluccio
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pronte. Trottolina si metteva in bocca la prima, quando udì cantare chicchirichì, e si ricordò del gallo. Sebbene il gallo fosse stato un prepotente
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insegnato la via dell'operosità e del dovere; gli aveva fatto intravvedere la patria grande e lontana, l'Italia dolce e cara, per la quale tutti i figli
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STORIA DEL FANCIULLO STUDIOSO E DELLA LUCCIOLA - Luccioletta, che vai col tuo lumino, come uno che cerchi qualche cosa pei campi, si può sapere che
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del serraglio domestico per recare il becchime ai polli e il mangime ai conigli. Appena Sempronella fu entrata, un nugolo di uccelletti si levò da
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IL LUPO E LA VOLPE LA CALDAIA DEL RISO Il lupo e la volpe s'incontrarono un giorno per un sentiero. - Uu! - mugolò ferocemente il lupo, e voleva
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nel bosco verde a vedere le migliaia di foglie danzare sui rami. Andarono e trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto. Il musco baciava
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paesi si chiama il fiore chiave, il fiore che apre la porta agli altri fiori; o anche si chiama: chiavetta del cielo, perchè nel cielo apre le porte
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era un pastorello, che passava la giornata custodendo le pecore del babbo. Il babbo le tosava, il babbo le mungeva, il babbo aveva da fare le ricottine
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della persona. Cercò di fare del suo meglio, e appena ebbe finito corse da Sempronella, le mostrò il disegno e le domandò: - Di chi è questo ritratto
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migliore di me, e desidero che anche chi non la conosce sia del mio parere».
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: «Farò il mio dovere»; ma facendo suo dovere pensava alla bottega e ai ferri del mestiere. Un giorno cade una bomba sulla trincea. Pinotto fu ferito
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? - domanda Sempronella, soffermandosi ad ascoltare. - È l'acqua del ruscello che precipita - risponde Sempronío, dopo avere osservato una striscia
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IL CACCIATORE A una parete del mulino è appeso un fucile. Compare Festo, come quasi tutti gli uomini dei campi, è un gran cacciatore. - Venendo giù
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IL GIORNO DEL RIPOSO I nostri due ragazzi tornarono da compare Festo qualche giorno dopo, un pomeriggio. Scendendo la valle udirono il noto rumore
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aspettatole prime ore del crepuscolo (in fondo alla valle il sole muore presto), l'ora nella quale i gamberi escono fuori dei loro nascondigli. E ora
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LA CASA DEL MAESTRO SAVERIO Sempronio e Sempronella si presentano rispettosamente a maestro Saverio. Sempronio gli dice: - Signor maestro, io non so
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di paese lontanissimo e diceva cose mirabolanti della sua terra: l'altro era del luogo. Mentre procedevano conversando, una lepre attraversò la via
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spazzassi i geli, non rompessi le nebbie, non guidassi le nuvole lungo gli azzurri sentieri del cielo! La vegetazione perirebbe, gli animali non
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una rapida corsa e a un certo naufragio. La carta non regge alla foga impetuosa del fiume, l'acqua la bagna e la inzuppa: ben presto i bordi immollati
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RUSTICO Alla volontà del babbo Rustico aveva fatto un viso di festa: egli non desiderava di imparare a leggere nei libri. La sua vita era in mezzo ai
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IL MINISTRO DEL RE Capitò un giorno a passare da quelle parti un Ministro del Re. Vide Desiderio ch'era molto triste, e gli domandò: - Che hai? Il
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svrebbero insegnato maestri e maestre che volessero bene ai fanciulli. In queste scuole si sarebbero letti i più bei libri del mondo. - Adesso i
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io che ce ne verrà un gran male. Gli uccelli intorno si misere a ridere e gli diedero del pazzo. Dopo pochi giorni il germoglio della canapa spuntò e
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visitare quello di un signore amico suo, che abitava poco fuori del villaggio. - Il signor Cominetti - narrava il maestro cammin facendo - accudisce lui
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TUNA, LA TESSITRICE Il suo nome era Rosa, ma tutti la chiamavano Tuna. Tuna, da Fortuna, poichè la buona vecchietta soleva dire che la fortuna del
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! Addio, vecchi banchi, che serbate qua e là le tracce, non tutte gentili, del nostro quotidiano convivere fra voi. Addio, vecchi quadri murali, sui
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raggio del mattino, al tocco della luce. Ed ora il maestro rimane solo. I saluti che gli porgono gli scolaretti lo commuovono come se i piccini fossero
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accaduta. In vece del sentiero di allora, che serpeggiava fra i campi e i boschi, adesso c'è una bella strada larga e battuta, che li mena verso la loro
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appositamente affinchè il passeggero potesse ammirare a una a una le bellezze del paese all'intorno. In realtà era stata costruita per ragioni di
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BABBO, MAMMA! I nostri due viaggiatori stavano per giungere al paese. Si scorgeva, tra gli alberi fronzuti, la vetta del campanile: le campane che
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tre elmi 11 Se i còmpiti potessero parlare 12 A cavallo 14 Pierina e la ricottine 15 Storia di cinque figlioli 16 Storia del fanciullo studioso e della
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