Sempronio e Sempronella
Al terzo piaceva giocare alla palla, ma quella mattina non giocò alla palla. Prestò i suoi servizi a un droghiere e rincasò con una boccetta d'olio e
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SE I COMPITI POTESSERO PARLARE... Quando i fanciulli vanno alla scuola, hanno i libri sotto il braccio, o la cartella a tracolla, (come il postino
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, signora Pietrina! - Così dicendo la sciocchina fa una riverenza e la ricotta schizza in mezzo alla strada Queste sono cose che succedono a chi, non avendo
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molto giocare alla trottola, ma quella mattina non giocò alla trottola. Andò da un ortolano a lavorare, e la sera tornò con un cestino d'erbe e dí patate
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cerchi nel buio, si può sapere perchè giri con quel lumino sotto le ali? La luccioletta non risponde alla domanda del fanciullo. Ma io, che so la
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saltellavano sulla neve. i più audaci picchiavano col becco ai vetri delle finestre, i più deboli rimanevano in cima alla gronda, fermi, imbozzoliti. cori le
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fuoco, dinanzi alla fiamma che ha tante lingue rosse, che parlano, cantano, zufolano, schioccano.
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massaia era uscita e in cucina sugli alari bolliva una caldaia di riso. - Tira giù la caldaia - disse allora il lupo alla volpe. - Tocca a te, che sei più
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IGNORANTELLI Sempronio e Sempronella sono fratello e sorella. Essi volgono le spalle alla loro casetta e scendono dalla montagna. Hanno sette od otto
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alla primavera.
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di condurre il fanciullo a studio in città. A Giotto rincrebbe molto di lasciare il babbo e le sue pecorine. Ma fu felice di andare alla scuola di un
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: - Mi pare il ritratto di un ragazzo qualunque. Sempronio si sentì mortificato. Ebbe un moto di impazienza, stette lì lì per dire alla sorella una
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d'uno stagno. Le rane gracidano: qua... qua...: brech... brech. Le rane gracidano e i due fanciulli si soffermano ad ascoltare. Le rane giocano «alla
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: «Farò il mio dovere»; ma facendo suo dovere pensava alla bottega e ai ferri del mestiere. Un giorno cade una bomba sulla trincea. Pinotto fu ferito
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aspettatole prime ore del crepuscolo (in fondo alla valle il sole muore presto), l'ora nella quale i gamberi escono fuori dei loro nascondigli. E ora
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pollaio. Per una scaletta si sale alla loggia, dove è la dispensa delle frutta. Di lassù si mira la campagna, i lunghi filari di viti appoggiati agli
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cagnolo. E il paesano muto come un pesce. Ma ecco apparire in fondo alla strada il terribile ponte. Il forestiero rallentò il passo. - Ci siamo, amico
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una rapida corsa e a un certo naufragio. La carta non regge alla foga impetuosa del fiume, l'acqua la bagna e la inzuppa: ben presto i bordi immollati
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RUSTICO Alla volontà del babbo Rustico aveva fatto un viso di festa: egli non desiderava di imparare a leggere nei libri. La sua vita era in mezzo ai
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, Maestà. Bisogna aggiungere un ordine a questa legge: «Che tutti i genitori siano obbligati a mandare propri figlioli alla scuola». Ce n'è qualcuno che
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frantoio e a colpi di matterello infransero i canapuli. Le gramolatrici le maciullarono, il canapino le pettinò, e le filatrici ne fecero il capecchio alla
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stesso alle sue piante, e una gran parte della sua giornata trascorre in mezzo ad esse. Egli s'interessa alla loro vita, le osserva crescere
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che i settant'anni sono suonati. La vedovanza e la solitudine gravavano sulle sue spalle senza curvarle. Quanto alla voglia di lavorare, ella poteva
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tolti alla vita di abbandono e di solitudine, nella quale la miseria della famiglia, la nessuna istruzione dei genitori e le cure e le fatiche dei
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ch'ella ci ha dati ci torneranno alla mente nelle ore di dubbio, e ci parrà di udire la sua voce buona ogni volta che saremo più soli nel mondo. Allora
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alla loro dimora. In due anni non soltanto essi sono mutati in meglio; ma anche le cose sono migliorate. Essi hanno studiato, e altri ha lavorato. Due
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alla loro tenera età la mente era più ricca di cognizioni che non fossero quelle dei loro genitori; essi sapevano leggere e scrivere, essi avrebbero
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suonavano mezzogiorno pareva dessero il benvenuto ai due ospiti che si avvicinavano alla mèta. Ed essi, prima d'entrare in paese, sostarono qualche
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