Rivoluzione e ricostruzione
Questa attività e questa lotta fra gli associati (non conta se di individui, di classi, di interessi, di tendenza, sotto il più complesso aspetto) si
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esaminare se la crisi dello stato (della quale parlai a Firenze nel gennaio scorso), sia passata al periodo rivoluzionario e se tenda oggi verso la
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generali del popolo, scelgano il loro posto di combattimento e di azione e chiariscano a sé e agli altri le ragioni della propria attività e le finalità
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la stessa democrazia come classe politica dominante e come sistema politico parlamentare che sarebbe caduto sotto l'irruzione fascista. Non so se sia
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Si domanda se la presa di possesso del potere per mezzo di una organizzazione armata da parte dei fascisti, abbia dato all'Italia solo un governo
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si fanno le rivoluzioni. Nel caso presente, se le idee sono in parte mancate, e non se ne ha tuttora una conoscenza chiara e quindi volitiva, i
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una imperiosa volontà che assomma in sé il potere.
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dittatura di classe, arrivando al potere, ha colpito quasi a morte un altro partito politico, se così può chiamarsi, la democrazia, che si identificava
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Se la democrazia scompare come funzione di classe di governo e come partito per sé stante, rimane però ancora lo stato democratico, parlamentarista
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Se la proporzionale, come io credo, è servita a disintegrare i vecchi partiti personalistici; a dare il clima adatto allo svolgersi dei nuovi partiti
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L'avvenire ci dirà se la lotta alla proporzionale, fatta di pregiudizi (e purtroppo è da rilevare che questi pregiudizi hanno fatto presa sul
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Rivoluzione e ricostruzione
Il giusto desiderio di avere una maggioranza omogenea alla camera, mai si è avverato e mai si potrà avverare, qualunque sia il sistema elettorale, se
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insinuarono leggi ed istituti alieni dai fini voluti dalla suddetta legge. In quel periodo caotico è da indulgere assai ai governanti se si fecero prender
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Se il governo di Mussolini, che oggi ha avuto, più ampi di prima, i pieni poteri che la legge Bonomi del 13 agosto 1921 già concedeva, e dei quali
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oggi invocata come riforma sostanziale non potrà modificare lo spirito pubblico e la prova delle elezioni servirà a darci la conoscenza di fatto, se il
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tolto da sé l'inutile sforzo dia occuparsi di interessi locali e particolari, tentando equilibri fra regioni e regioni, secondando il procacciantismo
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risoluti, come per sé stanti, senza che insieme vengano affrontati i problemi dell'ordine e della costituzione e senza arrivare alla ragione fondamentale
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, operiamo ed opereremo come se la ricostruzione fosse in atto, come se il tentativo dell'attuale governo, sbocchi o no in uno stato idealmente diverso
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basta distruggere, se non si hanno i criteri della distinzione tra funzioni statali e funzioni locali, tra ragione politica e amministrazione, tra
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Tutto ciò esige tempo: il dissesto di un paese come il nostro si può superare solo se tanto l'economia privata nazionale che l'economia privata
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generali, è nella riforma tributaria. Se le economie daranno due miliardi, i tributi dovranno dare almeno tre miliardi per arrivare a tentare il pareggio
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, se il governo intende fermarsi sopra un ragionevole equilibrio fiscale, avrà di sicuro il consenso di tutte le classi: ma se crede di poter
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Il problema del bilancio è problema di economia nazionale. Sopprimere una spesa è facile, ma se questa spesa servirà a completare un'opera redditizia
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conquista operaia, anche nel facile diniego e nella inconscia reazione; perché la forza del lavoro, come tutte le vive forze della natura, se compressa
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da noi, che siamo i più poveri dell'Intesa. Se l'Italia potesse arrivare al compenso fra crediti tedeschi e debiti anglo-americani, pur nulla
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ottenga il rispetto, necessario fra i popoli levantini, che disprezzano il debole e l'infido, ma stimano il forte e sicuro; il che è possibile, se, come per
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situazione tragica: se cede alle pretese francesi nella Ruhr, può determinare un terribile triangolo Germania-Russia-Turchia; e se sforza la situazione
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mondo latino, europeo e americano, non possono pretendere di avere una chiesa, con caratteristiche nazionali, asservita a sé come strumento di dominio; né
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i nostri, sono turbati ancora dagli avvenimenti politici che sorpresero il paese, ma anche perché non pochi di campo diverso, anche se non avversi
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disciplina e alla fede nel partito, nella sua equazione con il bene nazionale per il quale è sorto. Se il nostro gruppo parlamentare spesso non ha potuto
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più rilevante, la più difficile e scabrosa, la più insidiosa, ma non è l'unica, e in determinate circostanze non è neppure la prevalente. Se pensassimo
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voce era la sola a echeggiare; la stampa faceva il silenzio attorno a noi, ma il paese sentiva la novità e ci seguiva. Se oggi si arriverà a
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combattimento e di lavoro. Se noi possiamo concorrere efficacemente a superare lo stadio rivoluzionario e di disordine, a far sentire la forza delle
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