Rivoluzione e ricostruzione
esistono antitesi nella vita reale, ma antagonismi; e la lotta, grande o piccola, nobile o meschina, è fatta da forze antagoniste, sia nel contrasto violento
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esaminare se la crisi dello stato (della quale parlai a Firenze nel gennaio scorso), sia passata al periodo rivoluzionario e se tenda oggi verso la
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Un giornalista, nel precisare le sue impressioni sugli avvenimenti della fine del passato ottobre, chiamava l'on. Facta il Romolo Augustolo della
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Queste parole, rileggendole oggi, dopo circa un anno e alla luce degli avvenimenti, mi ricordano tutta la passione e la fede messa nel fare del
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Nel mio discorso di Firenze del 18 gennaio di quest'anno affermavo che « nel decadimento del pensiero liberale democratico, questo stato atomistico
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Non possiamo a due mesi di distanza e nel fermento vivace della coscienza pubblica, dare giudizi e fare per giunta delle profezie; però abbiamo già
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costituzionale; e invece proprio la democrazia non manifesta alcun elemento vitale di resistenza, sia pure nel campo delle idee e delle posizioni politiche
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sbiadita; così si spiega il facile passaggio di molti ex democratici, specialmente nel mezzogiorno, che aveva i tre quarti di deputati disseminati nelle
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e nel potere e nella forza del parlamento del luglio; e la concessione dei pieni poteri non ha avuto il significato di una delega tecnica, come per la
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non han creato nel paese stati d'animo degni di essere rilevati. Il la degli avvenimenti è sempre venuto da altre fonti del nostro pensiero politico
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dell'agricoltura e delle classi medie; e nel suo gioco politico pose sul medesimo piano le due forze del capitale industriale e del lavoro industriale
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organi statali, mentre la centralizzazione burocratica dello stato italiano nelle funzioni amministrative ed economiche, nel periodo del crescente
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le sue competenze nel campo amministrativo ed economico per potere avere la maggiore ingerenza nella vita del paese. La qual cosa faceva divenire più
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funzioni del senato nel sistema bicamerale italiano che mano a mano si è andata operando, sia per il politicantismo dei deputati, ai quali il governo era
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Il primo esperimento elettorale dopo tale riforma, nel 1913, diede un maggior numero di posti ai socialisti, è vero, ma lasciò intatta la
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La persistenza del collegio uninominale costringeva il corpo elettorale alla valutazione personalistica del candidato, e manteneva, specie nel
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Il suffragio universale concesso di sorpresa nel 1912, era voluto dai partiti proletari che allora combattevano insieme ai radicali (oggi demosociali
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ʼ22 sono maturate nel paese fuori della camera dei deputati; e che le due crisi Bonomi del febbraio e Facta del luglio scorso appartengono al rango
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potenzialità i grandi partiti, senza il prepotere artificioso di maggioranze schiaccianti; a portare nel parlamento e nel governo, a contatto, le
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Ora, mentre tutti i partiti vecchi e nuovi, nel forte crogiolo proporzionalista, tendevano a identificarsi e a chiarirsi, non escluso il piccolo
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la unificazione spirituale ed economica non avviene prima nel paese; e quando questa si è ottenuta, la camera ne avrà la naturale ripercussione
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L'equivoco fondamentale della polemica sta nel fatto che nonostante la svalutazione della camera dei deputati, questa rimane l'organo preponderante
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Così precisato l'equilibrio parlamentare, non può dirsi risoluto il problema della funzionalità legislativa, specialmente nel periodo così denso di
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accentra nel campo dei lavori pubblici, dell'agricoltura, del commercio, della scuola, del lavoro e nell'attività delle provincie e dei comuni molti
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Questo è stato da quattro anni un piano squisitamente popolare:fu precisato a chiare note e nelle sue linee di massima nel nostro programma del
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stato democratico sarà trasformato in stato fascista. Ecco che il primo problema nel quale ci s'imbatte è proprio il problema istituzionale e
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, erra nella valutazione di quel che oggi è transeunte e straordinario, nel periodo di rivolgimento e di metodi e di poteri, e di quello che da questo
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nel nuovo stato fascista. Per di più, vi è una nostra irriducibilità mentale a concepire lo stato fascista come nuova ragione politica. Per quanto non
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uomini e quanta forza avranno gli eventi, perché il travaglio del nostro paese sbocchi nel periodo della pacifica e legale ricostruzione; è obbligo di
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parte della sorte dell'Europa, e per l'Italia la vita stessa della nazione. Esso è stato aggravato nel fortunoso dopo guerra; oggi il clima politico del
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popolo, perché allora cessa l'azione elaboratrice, reattiva e risanatrice; e questo nessun italiano pensa che possa avvenire in Italia. Tanto più che nel
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frase semplice. Il difficile sta nel realizzare anzitutto le economie; ma è più difficile avere in ciò una direttiva politica e una valutazione
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, che non può esser risolto nel particolare studio dell'azienda ferroviaria o telefonica, ma investe insieme questioni di economia generale e di
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riforma amministrativa e burocratica, imprima sicurezza al governo, gli dia la forza, lo ambienti nel ripristino dell'ordine, lo circondi della simpatia
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perciò un contrasto all'inverso come reazione del contrasto economico post-bellico esasperato dalla lotta di classe. Noi abbiamo fiducia nel
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conquista operaia, anche nel facile diniego e nella inconscia reazione; perché la forza del lavoro, come tutte le vive forze della natura, se compressa
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Il problema economico per noi soverchia gli altri problemi. Le riparazioni e i debiti entrano nel nostro gioco in prima linea, formano un unico
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poter entrare nel sistema economico degli stati danubiani, rivalutando così il bacino adriatico. Non abbiamo vantaggio alcuno ad acutizzare i nostri
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, ma la prima delle altre potenze europee, con una funzione di equilibrio e di pacificazione che ne solleverà le sorti nel nostro continente e nel mondo
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corrente di pubblica opinione la salverà da avventure e da incognite terribili. Perciò ha il dovere dia mantenere la sua politica estera nel campo
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, perché questa spetta al ministero degli esteri. Così è dannoso un commissariato autonomo per l'emigrazione, ed è bene che ritorni nel rango degli
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politica e nel crogiolo della nostra diplomazia; e la risultante non può essere altra che la logica conseguenza delle premesse storiche della nostra
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Proprio questa lotta fece sviluppare in Italia più forte che altrove un socialismo materialista anticristiano e antinazionale. Perché, mentre nel
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alle classi dirigenti e abbienti, che tollerarono (e spesso aiutarono) i movimenti proletari anticristiani e antinazionali, almeno nel passato; ma che
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paese? È l'inizio fortunato di una rivalutazione nel campo della cultura, della scuola e del giure, come pure dei valori della chiesa cattolica? Noi lo
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Una unità sindacale che prescinda dalle concezioni economiche e politiche è un non senso; la difficoltà centrale sta nel dogma della lotta di classe
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L'idea nazionale oggi va superando anche nel campo operaio quella internazionalista; però resta ancora in molti la diffidenza che lo spirito
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La spinta economica, nel disagio presente, — secondata dall'opera equilibrata del governo, dalla rigida amministrazione dell'erario dello stato e dei
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A quegli amici — pieni di zelo ardente e di fede nel partito — che hanno più volte accusato i dirigenti e i parlamentari di transigere dalle nostre
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veto a Giolitti); ha valorizzato correnti sindacali (ecco altra colpa, detta bolscevismo nero o demagogia, che ha culminato per loro nel lodo Bianchi
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