Racconti fantastici
. Non v'è cosa più comune che udire esclamare: «quell'uomo non mi piace - non vorrei incontrarmi per via con quella persona - mi fa paura - d'innanzi
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sezionato arbitrariamente il cadavere. Sono ora undici anni che egli mette alla tortura il mio spirito per riavere quell'ossicino inconcludente, nè
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fucile, ad inarcarne il cane, ma ... cosa prodigiosa! in quell'istante si accorse che aveva paura del suo fucile, che il fragore dello sparo lo
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proprio che dell'età dell'innocenza - epoca in cui si ama tutto e non si odia nulla - e coloro che non amarono in quell'età, amarono difficilmente nel
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più notevoli della vita avvengono verso la sua metà, come in quell'epoca in cui ella cessa di posarsi in un presente durevole, e distaccandosi dal
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esuberanza o difetto. Ma ciò che v'è di crudele in questa legge è quell'abbandono e quell'apatia a cui la natura ha condannato la vecchiaja. Difficilmente
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conseguenza, o trovare una ragione qualunque. Io solo il potrò, io attore e vittima a un tempo. Incominciato in quell'età in cui la mente è suscettibile
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immobili, che si guardano immobili - quelle delle due lineette che ne troncano inesorabilmente, terribilmente le cime - quell'arco inferiore, sul quale
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