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Per la solenne inaugurazione della cassa rurale di prestiti S. Giacomo

398300
Sturzo, Luigi 26 occorrenze
  • 1897
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 30-45.
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E per questo io son qui a parlarvi: né vi dovete maravigliare che un sacerdote, lasciando per poco le alte regioni della teologia, scenda a

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Dicevo adunque che, al piccolo possessore, al mezzadro, al locatario, manca per lo spesso il capitale; onde delle due l'una, o cade nelle mani dello

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Per andar oltre, restringo la quistione all'agricoltura, come quella che è la principale sorgente di ricchezza nelle nostre contrade, della quale

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trovare quel capitale che per lo spesso manca o si ottiene a grande usura.

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possessore, al locatario e al commerciante è necessario il capitale, per trarre dalla terra, dalle industrie e dai commerci i frutti necessari al

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. Qui sta una differenza interessante tra la banca e la Cassa Rurale. Quella, formata per azioni, è responsabile col capitale sottoscritto, dei depositi

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, perché trattiamo di cosa che decide della vita o della morte di questa istituzione. Io sono per la vita, ed ecco le ragioni. Se tutti i soci sono

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della piccola possessione, che va rapidamente scomparendo da per tutto, ma più in Sardegna, in Sicilia e nelle Puglie, dove, maraviglia a dire, vi

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fatto assai più valevole. Dal 1849 sino oggi cioè in 48 anni, proprio quando la disonestà bancaria ha invaso le società per azioni, specialmente in

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commerciale o rurale di credito [sic] voglia rovinare proprio per venire in soccorso del non abbiente? Ma non è tutto, o Signori; la nostra istituzione, lo

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Secondo, dà diritto ai soci di stabilire essi i limiti della loro responsabilità; la quale si chiama illimitata solo per indicare che non ha un

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E v'ha ancora di più: lo statuto della nostra Cassa stabilisce che i pochi utili netti non si dividano fra i soci; ma si serbino per fondo di cassa o

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tutto, e sarebbe meglio fondare una banca per azioni. Signori, non è così; in quanto al meglio o al peggio, io credo che sempre possa dirsi: ogni

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Fo notare che i soci non comprando azioni che la Cassa non vende, e solo versando lire 2 di quota sociale per una sola volta, non han diritto a

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IV. Ancora un altro passo: l'agricoltore non trae dalla terra in condizioni normali che dal 6 al 10 per cento di guadagno; onde per poterla durare ha

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scadenze. Oggi, per esempio, è tempo di seminare il grano; chi piglia del danaro per comprar la semenza, non può ridarlo dopo tre o sei mesi, ma al raccolto

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lucri, che non intraprendono affari per aumentare a costo altrui il capitale sociale, sono le istituzioni di che oggi abbisogniamo. Vero rimedio

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, come per incanto, tra noi in carta straccia.

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da negligenza o da colpa. Ad ogni modo o per negligenza o per colpa o per la mano di Dio la Cassa Rurale cerca ripararvi in parte con due beni che

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. E poiché essa non ha bisogno, anzi rifiuta le grandi somme, fa conto delle poche lire di deposito, pagando il tre per cento a conto corrente, il tre e

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prestito si effettui per via di cambiale da rinnovarsi ogni tre mesi. Né ciò porta gravezza, perché non vi è tassa di bollo sulla cambiale, né aumento di

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istituzioni di simil natura si disfecero per ignoranza o negligenza dei novecento e più cavalieri, dei trecento e più commendatori o simil conio, che dalla

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Civiltà Cattolica dall'altra, che questa è una condizione non equa; se si vuol far del bene, bisogna farlo a tutti. Vero! Ma quando un'istituzione per

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confessionale, usate e abusate della costrizione morale, per attirare a voi il povero che cerca pane e lavoro. Così ha blaterato più volte il giornalismo

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Ah Signori, via gl'inganni! Se tutto quanto ci circonda non è che leggi, limiti, costrizioni morali a ben fare (per usar questo termine), parrà

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rendendoli più che uomini li avvicina a Dio. Ecco l'ultimo nostro scopo, a cui si subordina tutto: Dio. Per tornare l'operaio e il colono a Dio, sono questi

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