Nanà a Milano
. " C'est l'embarras des richesses pensò Nanà. Essa non potè a meno di riderne. Tanto più che in ciascuna di esse Nanà scoprì un certo non so che, da
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! Voleva ben dir io! - sclamò la buona Giannella, guardandosi intorno ramminchionita e sorridente. - Che cosa ne so io? Se ne sentono tanti adesso di
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nulla, di questi tuoi capricci. - Lo so bene che non capisci nulla. Se tu li avessi capiti, non ci saremmo annoiati l'uno dell'altro in soli otto giorni
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dovessero cominciar la manova a quell'età. Credevo che non la fosse altro che una iscrizione che facesse il Governo... per sapere poi... e che so io
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natura, del resto, creando gli uomini e le donne così foggiate sapeva bene lei che cosa si faceva. Io credo - e non so se altri lo abbiano creduto prima
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, di nuovo alla Romea: - O'Stiary è stato qui? - Sì - rispose la donna - e mi disse infatti che doveva trovarsi con lei per un certo non so che, e una
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. Sarebbe come ingannare un bambino. Io non so nulla di ciò che voi pensiate, nè che proviate per certe donne... ma so che tu mi fai soffrire. Queste parole
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da Parigi una mia amica. Debbo passar la giornata con lei. - Chi è? - Madame Monrichard - rispose Nanà molto franca. - Dove stà? - Non so bene
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che io resti eternamente la tua amante? - Qui non c'entra il diritto! - disse Marliani. - In amore so benissimo che non esistono diritti. I diritti non
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figlia un consenso che potesse per avventura essere un po' forzato. Io non sono in confidenza colla signorina Elisa e non so come ella stia di cuore
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che poi colla vostra influenza avrei potuto... basta, castelli in aria!... tutte cose andate a monte.... Ma io lo so di chi è la colpa. E così dicendo
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una risposta. Rubieri ascoltatemi - diss'ella seria se io so che voi, mi avete disobbedita non mi vedete più nè viva, nè morta, e anche la Venere
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scuderia? - Ma che quattro, ma che tre, ma che due! - sclamò il notaio vivamente. Adesso so che è di gran moda un legnettino leggero da un cavallo solo
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Accademia della crusca
