Nanà a Milano
dei fogli di carta, che portavano per cifra un ferro di cavallo. - Che ne dici tu, Elisa? - le domandò suo padre. - Ma, io dico la verità - rispose
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era calato. - No - rispose Nanà - ti dirò poi. - E che cosa dici della mia lettera? Nanà lasciò scappare una di quelle sue risate sonore, che fece
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. Filippo non rispose. - Dunque non mi dici nulla a vedere che io mi sono incomodata per te? diss'ella che si era seduta frattanto nell'unica sedia a
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quella del conte Enrico O' Stiary. A lui Nanà rispose così: " Signore Signore"Voi desiderate essermi presentato? Io straniera, libera di me stessa
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... mi sposereste me? La domanda era audace. Enrico non rispose subito, sorrise e pigliò una scorciatoia: - Bisogna che io sappia prima se voi dal canto
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. - Signor Bonaventuri! - disse Romea col suo sorriso stereotipo. - Beato chi lo può vedere. Come va? - Bene, grazie - rispose secco il Bonaventuri. Poi, al
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bene proprio di cuore che a te sola.... - Ebbene sì, ti credo - rispose la fanciulla con infinita grazia - perchè guai a te se poi tu m'ingannassi
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Nanà a Milano
- rispose ella ridendo - ma allora io non ti conoscevo come ti conosco adesso e non sapevo che tu mi avessi amata così. Oggi io, pigliandoti, sposerei
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Nanà a Milano
e domandò: - Dove laggiù? - A Parigi - rispose Nanà. - Figuratevi che il signor Marliani mi stava offrendo il suo cuore e la sua mano... Marliani si
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certa deferenza per me rispose Aldo - ma da questa al far tutto ciò che io desidero ci corre. E poi c'è il Consiglio. - Ma lei appartiene alla
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parlo di costui - rispose la signora Eugenia con dolcezza - io parlo del tuo pupillo, il quale mi ha dichiarato molte volte di voler pagare i suoi
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: - Conoscete forse mein herr il grande scultore Aldo Rubieri? - Se lo conosciamo? Altro che! - rispose l'Austriaco, guardando a sua figlia che si fe' un poco
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Nanà a Milano
bellezzina molto distinta, con occhioni e denti da sbalordire, rispose con una piccola smorfia, un umh! che voleva come dire "per l'Enrico ci sarebbe
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Accademia della crusca
