Nanà a Milano
altrettante differenze di linee, di tinte, di chiaroscuri e di avvenimenti. Ma Nanà giunta a Milano non era più nè poteva essere più la stessa donna ch'ella
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opera di ruina e di morte; trovando che il suo appartamento era divenuto troppo idiota e troppo ristretto in urto col suo impresario, che la voleva
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In casa Martelli la conversazione, tanto più se presente don Ignazio, era la cosa più gaia e più spiritosa che si possa imaginare. E, sopratutto
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in due atti di Scribe jouèe par madame Blanche et par monsieur Babil BabilLa sala allora non era com'è adesso. Non c'erano palchi. Una loggia
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Filippo Marliani abitava in una camera di venticinque lire al mese in via Solferino. Era una stanza che pareva creata apposta per designare il
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di numero. Il pretesto per quell'invito era trovato. Ella voleva posarsi come artista della Compagnia Blanche et Babil. Dopo pranzo, ella avrebbe
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Lo studio di Enrico era piccino e modesto, un vero studio da dilettante di buon gusto; ma quanta luce e quanta bella roba in esso! Il sole vi entrava
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Fra le segrete nemiche di Nanà, la più invidiosa, la più astiosa, la più caina di tutte era la bella acquavitaia. Dal giorno del pranzo era partita
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signora Eugenia era salita a trovare la cameriera, che s'era messa a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul terrazzo, che dava sul lago, e stava
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e un petto di maschio che sbuffando, desideri. Era dunque, come tutte queste battaglie d'amore, combattuta ad armi assai disuguali; perchè egli amava
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Nanà riceveva in casa gli amici ai venerdì; quel giorno era appunto di venerdì, Enrico decise di non lasciarsi vedere. Gli seccava di mostrarsi
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più volentieri che dar all'Elisa quel brutto colpo. Povera donna come sei ammiranda nel tuo materno imbarazzo! Ella si era prestata spesso a far
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suo amore, così bello, era stato spezzato forse per sempre. Nondimeno, di quando in quando, in Elisa ardeva una fiamma intensa di sentimento, che si
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Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, abitava fuori di una porta della città. Si era fatto corpisantino, e là nel
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, secondo lui, non mancavano. Egli era fuggito dal collegio dei Barnabiti, adolescente ancora, per correre a combattere gli Austriaci con Garibaldi
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