Nanà a Milano
arte che il realismo; giacchè egli segue il suo tempo e nelle cose dell'oggi vede appunto la inesorabile verità, che fattasi iconoclasta, abbatte
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danaro. A chi si sarebbe egli rivolto se non al conte di Schifanoja, ministro delle finanze, che, come Marco Minghetti, aveva accettato il portafogli per
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voluto, forse a suo malcosto, salvarla. Egli le offerse lo scampo. Eulalia diede uno schiaffo all'idolo, sputò in faccia al pretore e fu mandata alla
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al marchesino Sappia egli era così commosso dalla vicinanza di Nanà che balbettava, e per mostrar disinvoltura faceva invece la corte a madama
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. Egli non si accorse di desiderare ancora ardentemente quella donna. La miseria è tal cosa che tronca ogni desiderio superfluo. La galanteria
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comparire spigliati e brillanti in faccia a Nanà. Enrico O'Stiary solo era serio e riservato. Egli non aveva ancora diretto un complimento a Nanà nè
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. Ma che sorta d'amore era il suo? Non amava egli già la sua Elisa? Ahimè! Quella sera che Enrico aveva veduta Nanà, per la prima volta, scender dal
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alle sue spalle gli avventori. Per cinque, sei, otto mesi ella era capace di portare alle stelle il tale. Egli era per lei un gentiluomo perfetto
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furono dette dalla vergine, con una ineffabile espansione. - Ah, se anche tuo padre non fosse l'uomo che egli è - sclamò Enrico quasi per scusarsi
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e un petto di maschio che sbuffando, desideri. Era dunque, come tutte queste battaglie d'amore, combattuta ad armi assai disuguali; perchè egli amava
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suo spasimo. Egli era furente contro Aldo Rubieri e gli dava in cuor suo del traditore, dell'ipocrita e del paltoniere. Giurava non volerlo più
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. Egli stava in giardino a potar i suoi fiori, quando il domestico gli annunciò una visita sbarcata poco prima dal vapore. - Sarà quel capo scarico d'un
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camino, parlavano fra loro sottovoce. Il marchese d'Arco in piedi addossato al focolare colle mani raccolte dietro la schiena, tacendo pensava. Egli era
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, molto bianco. Quando poi diventò poco meno di celebre, ed ebbe soddisfatti i suoi pazienti ed onesti creditori, egli si era talmente affezionato a quella
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, secondo lui, non mancavano. Egli era fuggito dal collegio dei Barnabiti, adolescente ancora, per correre a combattere gli Austriaci con Garibaldi
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