Nanà a Milano
illusioni che bastavano ai nonni come cedono il posto ai simulacri della realtà: ai gabinetti e ai salotti dipinti a prospettive ed a scorci si
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troppo sfruttare, un bel giorno aveva venduto ogni cosa, ed era scomparsa senza dire me ne vado, neppure alle più intime amiche. Scomparve così
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il serio e il soddisfatto, ed espose ai presenti l'inaspettata domanda. - Diamine! - sclamò la madre. - Non si usa, mi pare, a domandar la mano di una
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La sera dopo al teatro Milanese si dava una rappresentazione mista in dialetto ed in francese. La nascente compagnia ambrosiana lasciava il posto ad
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del sole così obbrobrioso, da far venire in uggia la campagna ed il cader del sole. E Filippo non se n'era mai accorto. Sul piano del caminetto Nanà
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insolente le aveva detto a Parigi. Era dunque necessario un pubblico. Quale pubblico migliore di coloro che le avevano già protestato ammirazione ed
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brougham sotto i raggi del lampione del caffè dell'Europa ed entrare nella porta dell' Hôtel de la Ville aveva dovuto accorgersi che il sentimento casto
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ascolto al proverbio e s'era messa in capo di arricchire, vendendo acquavite chic ed altri gèneri; ma non riusciva ad accozzar la cena col desinare
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dissuaderla dal pensare ancora a quello scapigliato di Enrico, ed essa faceva di tutto per compiacere a sua madre e non ci riusciva. Chè anzi, il martello
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ed essa calcolava; perchè egli pativa ed essa godeva. Quel ruolo di donna onesta non è a dirsi come qualche volta pesasse anche a Nanà. Ella amava di
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ed Enrico non era comparso ancora. Già due o tre volte Marliani e Sappia le avevano notato questo ritardo. C'erano quella sera dalla Nanà oltre i due
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affari. Il suo amico che mi fece l'onore di domandarmi in di lei nome la mano della mia Elisa, le avrà portata la mia risposta. - Ed io sono venuto
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dei credenti può star ad ascoltare le querimonie degli afflitti, ed essa gli aveva creduto. La poverina sentiva dentro di sè qualche cosa che moriva
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, molto bianco. Quando poi diventò poco meno di celebre, ed ebbe soddisfatti i suoi pazienti ed onesti creditori, egli si era talmente affezionato a quella
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, quando questi era già spirato. La campagna contro gli Austriaci era finita. Chiese ed ottenne il congedo e partì, sperando di rivedere ancor vivo
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