Nanà a Milano
ha inteso di dire e di fare, va a rischio di sentirsene a dir delle belle. Per prima questione s'affaccia quella della scuola o del genere. Che ormai
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Zola racconta che arrivò un momento in cui la sua posizione a Parigi le divenne insoffribile. Sopraffatta dai fantasmi miserabili e cruenti della sua
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In casa Martelli la conversazione, tanto più se presente don Ignazio, era la cosa più gaia e più spiritosa che si possa imaginare. E, sopratutto
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sostenuta da colonne aggettava in mezzo della parete dicontro al palcoscenico e accoglieva un centinaio di spettatori. Quella sera non ce n'erano più di venti
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carattere e l'ingegno di chi l'abitava. Per quanto preoccupato, per quanto al verde, per quanto disgraziato un uomo di buon gusto, non può vivere in certe
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Fra le otto dichiarazioni d'amore, ricevute da Nanà quel tale venerdì, non ce ne furono che due fortunate e degne di risposta: quella del Marliani e
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Lo studio di Enrico era piccino e modesto, un vero studio da dilettante di buon gusto; ma quanta luce e quanta bella roba in esso! Il sole vi entrava
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dalla casa di Nanà con un odio intenso e furibondo. Esecrava cordialmente quella Francese che era tanto più bella di lei. Quand'essa vedeva passare
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signora Eugenia era salita a trovare la cameriera, che s'era messa a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul terrazzo, che dava sul lago, e stava
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La storia della lotta fra la passione d'Enrico e la calcolata freddezza di Nanà - è inutile dissimularlo - non potrebbe essere cosa nuova, per la
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presso di lei in faccia a Rubieri, a Sappia, a Marliani, a Salis, a Bianconi, che forse sapevano del suo attaccamento per Nanà, e avrebbero indovinato il
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pariginaSuonavano le nove e mezza di mattino al campanile del villaggio sul Lario, che sorgeva a un tiro di pistola dalla villa del notaio Martelli
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, accogliendo consigli e propositi dianzi sconosciuti. Elisa all'annuncio della partenza di Enrico con Nanà, sentì d'essere stata scossa nel più profondo di
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Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, abitava fuori di una porta della città. Si era fatto corpisantino, e là nel
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milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso assoluto e dispotico della
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