Nanà a Milano
non svelarsi - devono essere portate in pubblico, chiarite, discusse, sviscerate una buona volta, perchè servano di leva al rimedio di ammaestramento
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falso. Ella non era andata al Cairo e non era ancora stata in Russia. Ella non regnava menomamente in fondo di un palazzo saraceno; ella non s'era
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d'insolito o di bello, guardava in faccia alla Elisa. Il sorriso di lei era il premio certissimo al buon senso o allo spirito spiegato. Ella, dal
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La sera dopo al teatro Milanese si dava una rappresentazione mista in dialetto ed in francese. La nascente compagnia ambrosiana lasciava il posto ad
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Filippo Marliani abitava in una camera di venticinque lire al mese in via Solferino. Era una stanza che pareva creata apposta per designare il
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, venuta in questa vostra bella Italia per dimorarvi forse a lungo, trovandovi un'aria confacente alla mia salute e al mio appetito, sul punto di
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dodici giorni da quello del pranzo di Nanà. Il di lei ritratto era a buon porto, e molto riuscito. L'amore aveva fatto far miracoli al pennello di Enrico
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poteva tenersi dall'uscire in qualche frase molto meno spiritosa dei liquidi che teneva negli scaffali della bottega. Ella, come si sa, rispondeva al poco
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quel dolce e onesto sguardo trovare la consolazione al disinganno de' sensi. Le giunse a ridosso credendo di non essere stato udito, e ristette ad
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quando in quando lasciar intravedere al suo amante di quali pazze delizie, di quali frenesie lo avrebbe inebbriato s'egli avesse saputo meritare o
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Nanà e le parlava sottovoce. Essa non lo udiva; pensava al conte. - Mi risponderai una volta? - disse alla fine il giovine molto duramente. Nanà ne fu
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pariginaSuonavano le nove e mezza di mattino al campanile del villaggio sul Lario, che sorgeva a un tiro di pistola dalla villa del notaio Martelli
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, quella stessa sua verginale indifferenza intorno al motivo sensuale, che allontanava da lei il suo giovine amante, e la stima immensa che essa gli
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biondissimi. Il Cicerone dell'albergo chiudeva la marcia. La zitellona tedesca poteva avere un trentatrè anni; più al di là che al di qua. A diciotto ella
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milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso assoluto e dispotico della
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