La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi
V. E questo stesso aver l'uomo piegato la filosofia, la scienza stessa delle astrazioni e degli universali, a non essere che l'umile presentatrice di
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l'interesse particolare e la suggestione del momento, egli non si occuperebbe di quei più alti problemi dell'essere che io vi commentai ieri, se non
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Ebbene, l'essere misterioso e infinito che dal fondo delle cose vigibili e dal fondo della coscienza umana risponde a questa voce ansiosa invocante
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mezzi di educazione e di elevazione spirituale. Il dovere morale, almeno in alcune sue forme elementari, è o può essere sentito da ogni uomo sano e
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non si avrà se non quando — accumulate ancora molte rovine — il cristianesimo tornerà ad essere veramente e sinceramente praticato da anime ardenti, le
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essere qualcuno nel mondo, in opposizione a tutti gli altri e a tutto il resto, di essere in qualche modo un mondo a voi, con le vostre opinioni ed i
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Ora la coscienza che accetta questo Volere divino, questa unità dei voleri umani in esso, questo orientamento del proprio essere verso un termine
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graduale educazione di tutto il nostro essere, e dell'essere di coloro che dividono con noi le cure dell'esistenza terrena, al governo sereno e stabile
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spirituale, risaliente sino alle remotissime oscure origini dell'umanità, non illuminate da raggio di storia, e che nel fondo del nostro essere spirituale
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nostro proprio essere, distinto dalle cose e dal mondo esterno, autonomo nell'azione sua, capace di scelta, padrone dei suoi atti e quindi anche dei
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rappresentino nella vostra vita morale queste varie cose che è noto essere in contraddizione con la vita religiosa. Accettato il senso che alla vita ed
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come la più alta forma di vita della coscienza è l'unità e l'armonia di tutto l'essere umano, posseduto nella piena consapevolezza delle attitudini e
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il mistero dell'essere senza risolverlo.
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popolo, aveva condotto il culto religioso ad essere un calcolo sapiente per assicurarsi certi vantaggi: Jahvé era divenuto il simbolo d'una razza
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E tutti, in genere, lo amiamo poco e lo amiamo male; dimentichiamo che l'amore di lui deve essere per noi una coscienza nuova ed una vita, e che il
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coscienza e per la vita morale che procede da essa questa accettazione del nostro essere da un potere divino e centrale, dal quale esso, come tutto
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bisogno per trasfonderle nel nostro essere, impossessarcene, assimilarle ed arricchirne così la nostra esistenza. Prima ancora che incominci la serie delle
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, chiamati tutti ugualmente al banchetto, si dichiarano e si sentono fratelli, confortati e rianimati anche da quel loro soave essere insieme.
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riplasmando questo nostro essere spirituale. Noi non possiamo trarre in qualche modo Dio dal nostro essere, che per sé non lo ha ma è solo atto a riceverlo e
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cantare lo stesso canto grave e solenne, ci ricorda che se, uomini, siamo molti e divisi, cristiani, dovremmo essere un cuore ed un'anima sola. Ma dove è
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E in tutte le età della vita l'uomo non vuole morire, e dal fondo del suo essere egli protesta contro la morte. E spesso è un desiderio aspro e
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II. La morte può essere intesa in tre diversi modi: o come cessazione della vita, o come cessazione, all'opposto, d'una condizione anormale e quasi
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Il nostro essere fisico è tutti i giorni in commercio diretto con la natura esterna, con l'aria e con la luce e coi fiori, senza che da ciò ci venga
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di morte. La morte velo che cade dagli occhi, peso che cade dall'animo, nube che si dirada dall'essere, ritrovamento di sé stessi, rivelazione a sé
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morte. Egli è sereno e confidente. Anche lo stoico, signori, cercò di essere sereno e confidente dinanzi alla morte; e talora vi giunse. Anche quando
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: atteggiamento che può anche essere fuori della nostra consapevolezza, in quell'attimo, come avviene in chi ha perduto innanzi di morire la conoscenza
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contingenza dell'atto particolare comincia a essere superata dalla universalità del principio etico che lo informa; dove, per dirlo in parole più comuni
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animale; e gli uomini sono tratti per lunga abitudine ad essere indulgenti verso le colpe d'amore. Quando mai avviene, del resto, che due si amino
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ciascuno di noi è personale, certo, in quanto noi cerchiamo di viverla e di appropriarcela; ma essa vuole e deve essere, negli elementi suoi costitutivi, la
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garante dell'opera di Dio nella storia dell'umanità, essa tutela le più profonde aspirazioni del nostro essere alla verità ed al bene; e chiedendo
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spirito, non le dotte esposizioni, ma l'atteggiamento della coscienza nella rappresentazione dell'essere delle cose e del valore della vita; sperare con
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langue e dà scarsi frutti, la colpa è in parte di ciascuno di noi; e perché esso si ravvivi e rinvigorisca l'opera deve essere comune. E per l'opera
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colpevolmente all'ingordigia di intermediarii crudeli una direzione od impresa che non dovrebbe essere senza sorveglianza e controllo.
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avaramente impiegato, viene, con un ultimo atto di vanità e di egoismo, quando l'essere utili agli altri è oramai il solo modo...di essere utili a sé
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essere spirituale; nel profondo di questo, accumulati e variamente stratificati, soggetti sempre ad una elaborazione e trasformazione il cui processo
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II. Ora, o signori, ricordate anche che questo nostro essere spirituale non è, come il corpo, composto di elementi materiali, concreti ed individuali
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vicende esteriori di questo nostro essere; come il pensiero ascende alle concezioni generali ed universali, così la volontà afferma l'essere perenne ed
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l'egoismo, un senso individualistico, che è in noi per effetto della limitatezza del nostro essere fisico, ci fa dare alla vita futura il carattere di
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sensuale. Sostituita all'immensurabile essere divino una parvenza di persona quasi umana, noi facciamo di questa l'oggetto di dimostrazioni di affetto
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, negato noi stessi, le ore della nostra vita, le nostre forze, al bene che reclamava l'opera e l'essere nostro — ci sarà rimesso solo perché noi
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la vostra azione, è quale la vuole Dio, o meglio, la volete quale essa è, con i suoi vizii presenti, o la volete diversa, quale dovrebbe essere,per
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dell'essere. Chiedere adunque ad essi che portino nell'esame dei problemi religiosi un animo più attento, che acquistino l'abitudine di seguire la
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male era troppo grande per non essere veduto, vi si spense senza eco, perché ci accomodammo così facilmente a una società che ignorava lo spirito del
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Nel precedente discorso, parlando della giustizia, noi concludevamo facilmente che la carità comandataci dal Cristo non può essere senza l'osservanza
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E quindi nel precetto del Signore, e nelle comunicazioni divine che danno al nostro essere spirituale la forza di compierlo, noi troviamo il
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, che l'esame storico ci conferma quel che lo studio della parola evangelica ci aveva detto, essere la carità, e l'unione delle anime che essa crea
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Da ciò apparisce quale debba essere lo spirito della carità e come questa debba manifestarsi nel fare il bene ai fratelli per ogni maniera: di queste
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. Passò facendo bene, fu detto di Cristo; e può essere ugualmente detto di ognuno dei suoi servi. Le bontà sterili e chiuse nel cristianesimo non
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dell'essere e di ogni forma di esso; capace quindi e di introdurre, come fa, nella coscienza umana l'idea del bene, e di avvalorare della sua immanente e
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questo spirito religioso non può essere che la coscienza umana individuale, noi dobbiamo ora vedere in che modo il precetto religioso divenga vita ed
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