La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi
egli ebbe la fortuna di discernere la voce di lui e cercarlo sinceramente.
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apologisti, non si può negare che vanno assai spesso incontro ad una dolorosa sorpresa: dal primo sentiranno dirsi che egli non li intende, non sa
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l'interesse particolare e la suggestione del momento, egli non si occuperebbe di quei più alti problemi dell'essere che io vi commentai ieri, se non
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grazia, come regni diversi ed antitetici fra i quali vi convenga scegliere. Ognuno di voi ha l'esperienza di ciò che egli è interiormente; per variar
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E Gesù viene alla luce appunto in questa atmosfera di intensa aspettazione religiosa; egli cresce in un umile alloggio di quel popolo che da tanti
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minacciati, di supremazie pericolanti l'avrebbe forse raggiunto dovunque; Egli volle, imprudentemente, dice un suo celebre ed indegno biografo
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padrone del suo destino; con Cristo e nel Cristo, egli esce dalla traccia della storia, prende posto nell'assoluto e nell'eternità, si impossessa di
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, sia che esse abbiano preceduto il cristianesimo, sia che coesistano a questo, così per ogni cristiano l'esame dei difetti che egli può notare nella vita
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promesse; egli è adorato, cercato, servito, amato come un sovrano vivente e presente. Supponete che questa fede sparisca per poco dalle anime e voi vedrete
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sue orme e ripetiamo le sue parole, noi dei quali Egli è veracemente, almeno nel desiderio intenso ed operoso, la coscienza e la volontà, affermiamo
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IV. È Dio Gesù Cristo? Ponete di non saperlo. Ma, certo, egli è al confine più alto e più lontano della coscienza umana elevantesi verso Dio; egli è
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dati che egli ha fornito alla nostra vita religiosa; tolta questa, esso si dissolve nel soggettivismo razionalista; le anime che si appoggiano a Cristo
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, ogni argomentazione nostra è vana, e vano è parlare di lui ad anime non aspettanti. Ma chi lo sente in sé, non ha bisogno di molte parole; egli sa
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Altri, cristiani tepidi e freddi, perdono quasi di vista Gesù; egli finisce per non essere più il centro ed il pernio della loro vita religiosa e
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rappresentazioni di consuetudini di norme trasmessegli dalla società; egli diviene ciò che il mondo circostante lo fa; e se con la sua coscienza
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fedeli senza avere ricevuto il battesimo; egli possiede Dio, perché è nella carità, e chi possiede Dio è per ciò stesso nell'unità delle anime il cui
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ricevuto il battesimo, non trova di essersi, con ciò, assunto oneri ed uffici dei quali avrebbe potuto anche fare a meno; solo, egli è stato istradato da
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portato a considerare le cose che cadono sotto la sua esperienza, e quelle anche delle quali egli ha un più o meno vago sentore, come un circolo del
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, quando egli, con i grandi occhi pieni di stupore, incomincia ad osservare, a raccogliere nella sua piccola anima le impressioni della vita esteriore
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svolge; e quindi, in ogni cristiano, la necessità di coinvolgere in misura più o meno larga la società alla quale egli appartiene nel processo della sua
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cristiano viene unto di olii sacri, come ungeva l'atleta le membra, prima di affrontare l'avversario; egli rinnova, personalmente, questa volta benché ancora
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Questo processo sarà tanto più intenso ed operoso quanto più vivo è il fervore della vita spirituale nell'individuo e, insieme, quanto più egli è
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del quale egli non è, nel tempo e nello spazio, che una piccola parte. E negli uomini, via via che la coscienza umana supera le differenze individuali
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, Dio egli stesso nel Padre, che chiama ancora intorno a sé i discepoli e si dà ancora per essi e li fa una cosa sola, un cuore e un'anima, con sé e
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Coloro che si accostano a questa mensa sanno di entrare, in essa, in comunione immediata e personale con Gesù. Egli è veramente in essi; a lui, da
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forza di non peccare, Pietro stesso risalì pel perdono di Gesù, che egli aveva rinnegato, all'altissimo ufficio di capo della società dei credenti.
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nella vita di ognuno qualche cosa che egli vuole più fortemente; c'è una gradazione nelle cose desiderate o volute. Ora avviene spesso che il male rompa
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del bene quando questa, e non essi, dovrebbe suggerire ed imporre la scelta? Il cristiano confessa la colpa; egli non sa e non pensa che, al momento
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Tuttavia l'uomo prova molta difficoltà sia a convincersi di queste dottrine morali, sia ad averlo sempre presenti nell'operare; e dato anche che egli
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E nell'ansia del vivere l'uomo mette a contributo anche i giorni che non gli sono dati; egli gode degli anni che non avrà, pensando alla famiglia che
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E in tutte le età della vita l'uomo non vuole morire, e dal fondo del suo essere egli protesta contro la morte. E spesso è un desiderio aspro e
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Così il cristiano non teme la morte e non teme la vita presente, o dalla prima egli non teme che il cessare del tempo utile a costruire, dalla
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Così nella vita del cristiano il pensiero della morte non muta il criterio del vivere; egli può sempre avere presente la morte e può anche non
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errori, egli non deve disperare; il dolore — solo che sia dolore vero e profondo, e non rimpianto della vita che fugge ed oscuro spavento del di là
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egli rinneghi ancora quello che fu male in essa, consacri il bene voluto e fatto, in un'ultima accettazione; essa raccoglie intorno a lui le preghiere
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quelle che è lo scopo vero del nostro vivere ci pone in relazione con Dio, e questo Dio è padre per noi: egli ci chiede quindi di spogliarci di noi stessi
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contribuire regolarmente, secondo che egli può, alle spese dell'associazione stessa; prime fra le quali, come io vi diceva, dopo l'indispensabile al
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una volontà personale, nel senso che egli non è il mondo o l'anima del mondo o un essere inconscio ed indefinito, ma è invece pienezza di conoscenza
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Egli premierà poi con speciali favori, cercati ed attesi dai suoi servi con cupido egoismo.
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coscienza e la mondino e la rendano atta ad operare più intensamente, ecco quel che io debbo dirvi: da Dio è questa voce e questo stimolo interno ed egli vi
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essa noi non diciamo a Dio, espressamente, che egli è l'oggetto del nostro amore; affermata, chiamandolo Padre, la sua volontà buona e provvida verso
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colui che ci minaccia l'inferno se pecchiamo, che può toglierci la salute e mandarci la morte; egli è che può compiere qualche nostro desiderio profondo
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, dei valori morali e dell'assoluto. Con ciò, esso dà all'uomo un valore nuovo e fondamentale, dovuto non a ciò che egli è o fa o può in questo
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distruggere ed annullare la società perché il regno della violenza e della forza sparisca, quegli rimane nella aerea regione del sogno; e guai se egli passa
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sole egli trova, quasi concreta e materiata, la religiosità comune, vede dintorno mutarsi i tempi, impicciolirsi e staccarsi dalla grande vita quelle
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avversione od invidia per chicchessia, trascura di rimuovere un male che egli potrebbe rimuovere, di rendere ad altri un vantaggio che egli potrebbe, di far
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sente, in realtà, religiosamente: nella migliore delle ipotesi, i suoi sistemi teologici portandolo a ritenere certa l'esistenza del mondo di là, egli
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quelle domande od almeno alle più importanti; egli stesso non lo sa e non lo saprebbe spiegare; eppure ogni suo atto ed ogni suo passo suppone un sì od
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Quando lo scienziato vi dice che egli con la sua scienza ha trovato una risposta agli enigmi del mondo, ridetegli in viso; la sua scienza è una cosa
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E quando lo studioso delle cose dello spirito, il filosofo, vi dice che anche egli si è fatto, studiando, le sue convinzioni e che oramai ha
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