La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi
Durante un mese io dovrò intrattenervi di verità religiose: rivolgermi alla vostra coscienza per eccitarla, con 1'esposizione adatta di queste verità
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III. La religiosità apparisce appena la coscienza allarga i limiti della vita e dei commerci spirituali oltre la sfera dell'individualità concreta e
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credenze, delle quali le esigenze della vita morale e la coscienza umana giudichino in ultima istanza, ci richiama, chiusa la breve parentesi, a
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fa che una coscienza umana, quali che siano d'altra parte la sua fede e il suo rito, sia una coscienza religiosa: a chi non l'ha, inutilmente
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svolgono nell'interno della coscienza, è una posizione del nostro essere interiore; che la natura esterna sia più o meno vasta, che i suoi fenomeni ci siano
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La coscienza.
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Ora la coscienza che accetta questo Volere divino, questa unità dei voleri umani in esso, questo orientamento del proprio essere verso un termine
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resto, una cosa apparisce certa ed un'altra necessaria; certa la manifestazione alla nostra coscienza di una legge etica la quale ci impone di fare
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morale e come sussidio alle deboli forze della coscienza; come una propedeutica dell'anima aspirante alla consapevolezza ed al possesso di sé. A questa
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cristianesimo. Esso che, per la sua nativa vocazione, doveva essere strumento di educazione della vita interiore, luce e guida della coscienza nel laborioso
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noi stessi, gittare gli occhi nell'intricato groviglio dei nostri stati di coscienza, vedere che cosa ci è venuto dal mondo esterno, che cosa è
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che la coscienza religiosa rivela alle anime e che essa ci propone di risolvere non sia, nel fondo, insolubile, o se, anche, esso non venga appunto
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significato e uno scopo al dolore alla povertà al sacrificio, quando fossero segno e presidio della vita della coscienza, ribellione del bene, che non sa la
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, accumulati dalla storia dall'educazione dalla volontà libera in questo essere in moto che è la nostra coscienza. Leggete le pagine mirabili che l'aureo
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astrazioni in realtà concrete e separate, ed a concepire l'opposizione dei fugaci momenti della coscienza, e delle correnti che li portano alla superficie di
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VI. Come io vi dissi già che la morale cristiana non è una eteronomia, la quale abbia bisogno quasi di giustificarsi dinanzi alla coscienza, così il
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, è parecchio difficile, a meno che non si voglia cercarla nel sopprimere insieme la coscienza e l'anima umana. «Voi giudicherete l'albero dai frutti
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Io vi condurrei troppo lontano esaminando i tentativi fatti per rapire il Cristo vivente alla coscienza umana, e la segreta origine di essi. Finché
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IV. È Dio Gesù Cristo? Ponete di non saperlo. Ma, certo, egli è al confine più alto e più lontano della coscienza umana elevantesi verso Dio; egli è
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coscienza, Maestro dolce ed amato! Come scialba e fredda e volgare è l'arte che ce ne presenta la figura! Come stantia e convenzionale, spesso, la
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E tutti, in genere, lo amiamo poco e lo amiamo male; dimentichiamo che l'amore di lui deve essere per noi una coscienza nuova ed una vita, e che il
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coscienza e per la vita morale che procede da essa questa accettazione del nostro essere da un potere divino e centrale, dal quale esso, come tutto
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l'innanzi puramente ricevuto dal di fuori, operando poi nella profondità della sua coscienza che comincia ad aprirsi, diviene principio di interni moti
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Abbiamo, in alcuni discorsi precedenti, esaminato la vita e lo sviluppo della coscienza morale nell'uomo, e la parte grandissima che l'educazione
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E ci occorse allora di esaminare nei limiti concessici il processo che segue la coscienza nella sua trasformazione morale e religiosa, per la quale
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Da questa variabilità dei nostri stati di coscienza proviene, anche in coloro che aderirono alla legge morale ed al Cristo, la possibilità della
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d'un egoismo manifesto o larvato, o un giudizio della coscienza su sé stessa, privo di autorità e di sanzione. Giova esaminare queste varie accuse
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intorpidite nell'apatia morale e nella colpa, le personalità morali più educate e più ricche sono sensibilissime al rimprovero della propria coscienza; il
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quale la coscienza fosse l'eco ed il vindice quasi per la sua costituzione, d'un imperativo morale insito nell'anima come forma propria ed a priori
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sentire in sé il malessere profondo, il desiderio di perdono e di purificazione che è principio del pentimento. Voi sapete dell'esame di coscienza
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religiosa postulata ed impostaci dalla nostra coscienza e divenuta, nelle religioni positive, come una scuola di tradizione e di autorità alla quale la
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coscienza: e peggiore fra tutte è l'illusione di coloro che si lusingano di trarre da una lunga vita di male e da una coscienza inveterata nell'amore del
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V. Ebbene, nel cristianesimo, questo risalire con la coscienza ai nostri atti più intimi, questa negazione di noi stessi come di norma autonoma della
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Noi possiamo dunque argomentare che, nella nostra coscienza e vita interiore, là dove la spontaneità inconsapevole diviene coscienza, dove la
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loro ma rimangono principio perenne di divisioni e di lotte, nella vita della coscienza, quando si è assorti all'universale concetto della paternità
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La coscienza non ci manifesta, a ciascun momento della nostra vita che ci è, per essa, presente, se non una piccola parte di ciò che forma il nostro
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Ogni momento della coscienza, ogni atto del nostro volere, ogni mossa in avanti di questa spontaneità consapevole che si manifesta nell'azione
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anche il nostro essere vero? non ci è ignota la trama complessa di stati di animo, la coscienza profonda sulla quale fluttua, pallida luce mutevole
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Così, anche fuori del cristianesimo, la coscienza umana insorge contro le conclusioni negative dei materialisti; e nessuno può rattenerla dal
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realtà spirituale, invisibile, intima alla nostra coscienza, che noi intravediamo appena e alla quale aderiamo per la fede. Ed abbiamo anche veduto
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fare che il nostro atto, nel piano di quelle realtà spirituali e invisibili sul quale si muove la coscienza, non porti con sé e non segni, nella
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E questa rivelazione dell'anima a sé sarà il giudizio stesso di Dio; giudizio della coscienza religiosa che nella vita udimmo forse talora, timido e
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Venite a Cristo, voi ai quali la coscienza, onusta di male, è grave e dolorosa, e troverete requie; poiché Cristo è la Via, la Verità, la Vita, e in
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Ora, guardatevi nella vostra coscienza: essa, questa vostra coscienza, con le idee che attualmente vi regnano, con le passioni che la agitano, con i
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frequente e diffuso che per poco l'invito alla riflessione, allo studio della vostra coscienza, alla meditazione delle cose dello spirito, non vi
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stesso del Cristo: il quale è assai più vicino alla coscienza moderna di quello che da molti si creda.
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imprimere alla coscienza e quindi all'attività interiore ed esterna dell'uomo.
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Il cristianesimo, noi già sappiamo, stabilisce all'attività morale dell'uomo una norma di bene cui la coscienza di lui debba gradualmente aprirsi ed
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questo spirito religioso non può essere che la coscienza umana individuale, noi dobbiamo ora vedere in che modo il precetto religioso divenga vita ed
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che la coscienza chiede per operare.
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