La morte dell'amore
§Il tramonto d’una scura giornata di novembre, col cielo coperto di tediose caligini fra le quali l’ultima luce filtrava livida e triste; l’agonia
La morte dell'amore
, strozzato violentemente dalla persona che noi amiamo e che non ci ama più, il dolore e lo strazio sono massimi e veramente insopportabili. Ciò accade
La morte dell'amore
strappare a qualcuno la verità, lo afferriamo per le braccia, gli stringiamo le mani come dentro una morsa, gl’infiggiamo nello sguardo il nostro sguardo
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altri, li dovrà pur trovare che alcuni furono pessimi ed altri, se non ottimi, migliori. Il mio dovere è dunque di rispondere meno laconicamente alla
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strano, e che, se la felicità ci sfugge, il più grande ostacolo al suo conseguimento procede da noi stessi, dalle intolleranze, dalle contraddizioni di
La morte dell'amore
. - Fatevi d’animo!… Non è poi cascato il mondo!… Sapete che non vi riconosco? - Se non mi riconosco neppure io stessa!… Se tutto mi manca d’intorno