La leggenda di Sakùntala
Un lungo bacio li unisce. Una pausa.
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Prima che le imprecazioni abbiano termine, Priyàmvada apparirà accesa da una risoluzione ferma.
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Una pausa. Lo Scudiero è subito colpito da un mormorio di voci che si appressano.
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. La parte sinistra, meno profonda, potrà essere chiusa da una cortina ornata di fregi misteriosi. Fra questa e l'arco scenico s'aprirà una porta: la
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Un giovane appare con l'arco teso verso una gazzella fuggente tra gli alberi. Gli eremiti si arretrano, ed esclamano insieme.
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Nel dirigersi verso il banco di musco, è colpita dalla precoce fioritura di una grande liana. Lascia cadere i fiori, e con viva gioia rivolgendosi di
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Ripiano erboso di una selva. A sinistra, sul davanti, alberi secolari sorgono isolati. Fra gli alberi piccola aiuole fiorite. Un banco di pietra
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Il Re resta fortemente colpito dal racconto; ma il volto gli si illumina di una grande speranza. Le fanciulle rispettano il suo silenzio. Egli fa per
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Quindi la conduce verso l'altare. Si svolgerà una funzione rituale come di sponsali. I due asceti avranno intanto riaccese le resine, e sparsi i
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, tristemente. Poi si getteranno l'una nella braccia dell'altra, piangendo in silenzio. Kanva, ritto, immobile, con la cadenza di un dovere compiuto
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spalle. Sakùntala si dirige macchinalmente verso la tavola dei servizii: prende con due mani una ghirlanda e va verso l'altare per disporla. Ma giunta a
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Il fondo della scena è formato dal muro del recinto intorno all'Eremo. Nel mezzo una gran porta. A destra della porta si accede per tre gradini a un
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porte, dai giardini, gli uomini e le donne appaiono a gruppi, interrogandosi a vicenda, come in attesa di una rivelazione. Si udranno squilli lontani
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canto da primo cupo, grave, insidioso, framezzato da accenti languidi e pungenti, salirà man mano di tono, fino a raggiungere una espressione di sferzante