La giovinetta campagnuola
1.La voce della coscienza. Dimmi, cara giovinetta, quando hai adempito con diligenza i tuoi doveri, o fatta una buona azione, non provi tu una
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lavori, e nelle faccende di casa: non avviene mai che si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo
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9.Mobili ed utensili. La tua casa non abbonda di arredi: tutt'altro. Ma, pochi o molti, è tuo dovere il conservarli lucenti, e puliti. Eccoti perciò
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frutti secchi, e di conserve in umido, che ti costano un nulla, e ti giovano tanto nell'inverno. Farai quindi seccare al sole sopra tavole, o cannicci, o
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13.Pane casalingo. Ti parlai del companatico: ma c'è a dire anche del pane, che in generale non si fa bene. Sia di pura farina di frumento, o vi si
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14.Latte e burro. Poche massaie usano la diligenza necessaria per aver buon latte, buona crema o fiore, e buon burro. Perciò non tornano inutili i
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legno, o in sacchi di tela fitta. Quando abbisogna, con essi prepara infusi, e decotti, pataplasmi od impiastri. Prepara gli infusi, mettendo un
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decotto di foglie serve per clisteri, e, adoperato per uso esterno, calma prontamente le infiammazioni. L'infuso di salvia, o di rosmarino, mitiga gli
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, mèttivi polpa di patate crude, o un po' d'olio d'oliva. Se fa vescica, pungila con uno spillo, perchè si vuoti, poi la medichi con burro fresco. Se la
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legatura al disopra della parte morsicata, fa sanguinare la ferita, lavandola, premendola all'intorno. Poi brùciala con ferro rovente, o cauterizzala
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allora che «il male viene a libbre, e se ne va a oncie;» perciò se tu, o altri cade ammalato, ricorra a quei due gran medici, che sono l'acqua e la dieta
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vendita di uova, o di qualche paio di polli, còmprati del cotone da far calze, o della canapa da filare nelle veglie d'inverno. Così ogn'anno vai mettendo
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21.Bucato e rammendi. È una cattiva abitudine di certe massaie quella di fare il bucato due volte sole, o tre all'anno; ed è anche una malintesa
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, o di grasso, puoi adoperare la saponaria, come ti ho detto, o il tuorlo d'uovo ben sbattuto, o il fiele di bue stemperato in acqua tiepida. Con l'una
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trascurano i prati in aria, cioè le foglie di alberi e di arbusti, che crescono lungo i fossi, le vie, attorno ai campi. Son buone per foraggio, verde o
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curasse un po' più quel che ora si perde, come roba inutile, o quasi. Impara, giovinetta, la buona economia del foraggio: segui i consigli che ora ti dò.
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bestiame, sole, o mescolate con altri foraggi. Perciò le raccolgono in tini, o entro apposite fosse, dove si comprimono, e si chiudono. Il bestiame mangia
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tagliare i foraggi, si adopera uno strumento, fatto apposta, che si chiama trincia- paglia, o trincia-foraggi. Ve n'ha di grossi, a ruota, che valgono
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mescolati, si preparano profende, o razioni più appetitose, nutritive, e di facile digestione. I miscugli fatti con brodi, od infusi di semi, di farine
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. Queste si mettono in tini, o in fosse entro terra: si spruzzano d'acqua salata; si comprimono bene, quindi si coprono con terra battuta, o con tavole
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macerazione, ossia ammollimento nell'acqua, si preparano eccellenti beveroni, o zuppe, e si utilizzano ortiche, tritumi di paglia, e erbacce, che altrimenti
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tenerle chiuse, vedrai che non c'è gran guadagno da fare. Tuttavia di galline, poche o tante, ogni famiglia campagnuola ne ha. Dal pollaio cava di
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moderato. Quindi io a te pure li raccomando, o giovinetta, e tralascio di dirti molte altre cose che la pratica ti insegna circa lo schiudimento, la qualità
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del foraterra segna il solco nel terreno lungo la corda. Vi metti quindi i semi; copri i più piccoli con un dito di terra, e con due o tre dita i più
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pentire. Chi troppo ciarla, spesso falla, o dice sciocchezze. Parlare è facile, ma parlare bene e a proposito, è difficile. Parla poco; e sbaglierai
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sola bellezza, scompagnata da virtù, non fa merito. Ognuno è bello, o brutto, come Dio l'ha creato. Fa merito e onore l'essere buoni. Chi è brutto, ma è
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, fanciulle e ragazzi, ognuno è obbligato a lavorare secondo la propria forza. Il tuo dovere, o giovinetta, è ora quello di attendere alla scuola, di aiutare in
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: l'attività è madre della prosperità, e si verifica tutto dì, e in ogni luogo. L'essere agiati e contenti, o poveri ed infelici, dipende in gran parte da noi
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volesse mietere quando è tempo di seminare, o seminare quando è tempo di mietere, farebbe ridere fin le galline. Così c'è il tempo di lavorare, quello
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terra. Dimmi, o giovanetta, perchè uscendo dalla casa di Dio ti senti consolata, e più contenta? Perchè ti sembra di essere migliore di prima.
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strappi ad una pianta le foglie due o tre volte di seguito nell'estate, la fai morire, perchè la privi dei suoi polmoni. Lo stesso è degli animali
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frutti maturati all'ombra, o soltanto in luogo non battuto dai vivi raggi del sole, sono sempre insipidi, e poco serbevoli. Vedi quant'è l'azione della
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ciò: se fai il paragone con altre bestie, ricoverate in stalle spaziose, arieggiate, salubri, ti convincerai da te stessa quanto la stalla, buona, o
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; si rammentano i cari lontani, e anche i trapassati; si scrive al figliolo, o al fratello che andò soldato; si legge qualche pagina di un libro
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. Negli angoli della vôlta vi sono sfiatatoi che, nell'inverno, si aprono per rinnovare l'aria, senza dover aprire porte, o finestre. Il pavimento è fatto
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7.Nettezza della pelle. La pulizia del corpo è la prima condizione di salute. Il tenersi puliti è anche un dovere per tutti, ricchi, o poveri. La
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maiali, e a crescere il latte alle vacche. Bisogna dunque stregghiare regolarmente ogni giorno le bestie. Nello stregghiarle, o governarle, si usino
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denti. Mangiar bene vuol dire mangiare cibi sani e quanto basta, non di più, e non di meno. In ciò consiste la virtù della sobrietà, o temperanza. Chi
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6.I genitori. Se ti domando, o giovinetta: quali persone ami di più al mondo? Io già indovino la pronta risposta del tuo cuore, e della tua coscienza
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; e con vero guadagno di forza, di salute, e di lavoro. Ascolta dunque, o giovinetta, i miei consigli. Con sola polenta, solo riso, o sole patate, non
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; e poi a mangiarli, si corre pericolo di esserne avvelenati. E quante volte ciò accade! Cercando funghi, o per mangiarli, o per venderli, impara
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sei ben sicura. 2°«Neppure i funghi di buona specie non mangiarli, se sono tarlati, guasti in qualsiasi modo, raccolti troppo tardi, o troppo presto
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17.Prime cure agli avvelenati dai funghi. I segni di avvelenamento prodotti dai funghi sono: nausee, bruciori o peso al ventricolo; indi sforzi di
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vasellame costa carissimo, ed espone al pericolo di restarne avvelenati. Guai a mangiare cibi, specialmente acidi, o grassi, che siansi lasciati
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che ne dà poco, o nulla. Da ciò comprendi che l'aumento delle forze, il lavoro, il latte, dipendono dalla nutrizione. L'erba e il fieno, nel corpo degli
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madre, a questa li condurrai solamente al mattino, al mezzodì, e alla sera. Dopo cinque o sei settimane li spoppi, se li hai destinati al macello. Se
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sufficiente, deve comprendere quanto serve a mantenere, ossia a conservare la vita, e quanto serve a produrre, ossia a dare quel prodotto di latte, o di
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carni; migliora e cresce il vello degli animali lanuti. I foraggi spruzzati di sale in polvere, o disciolto nell'acqua, diventano migliori, e più
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, dopo il pasto, od il pascolo, si disseti all'abbeveratoio. Ma bada che questo non riceva i colaticci del letamaio, o le sozzure dell'aia. Non abbeverare
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, nei contratti di compra o vendita, sono causa frequente di litigi e di spese. Vedi dunque che il tornaconto, non meno che la carità, comanda di trattar
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