Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La giovinetta campagnuola

207972
Garelli, Felice 50 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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La giovinetta campagnuola

1.La voce della coscienza. Dimmi, cara giovinetta, quando hai adempito con diligenza i tuoi doveri, o fatta una buona azione, non provi tu una

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1.I lavori della massaia. Nelle famiglie campagnuole la donna, mentre alleva i figlioli, governa la casa, la stalla, il pollaio, e l'orto. La casa è

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9.Fratelli e parenti. Claudio e Maria sono fratello e sorella, e si vogliono bene, come debbono volersi bene tra loro i fratelli; si aiutano nei

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oggetti, e, quando saranno quasi asciutti, li fregherai con un pannolino. Netterai i mobili di noce, canterani, lettiere, tavole, sedie, e darai loro

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polenta, e le paste; l'orto ti dà i legumi, ed erbe per condimento; il porco ti fornisce il lardo, e il grasso; la vacca il latte, il burro, e il cacio

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al forno le prune, intere, o spaccate; le pere, le mele, le pesche affettate; i funghi puliti ed affettati; i fichi, prima bagnati d'acqua bollente; i

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14.Latte e burro. Poche massaie usano la diligenza necessaria per aver buon latte, buona crema o fiore, e buon burro. Perciò non tornano inutili i

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, semi, ecc., di piante dotate di virtù medicinali. Essa raccoglie i fiori della camomilla, del tiglio, del sambuco, dell'arnica, le foglie di noce

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10.Ama il prossimo come te stessa. Il tuo affetto non si deve limitare alla famiglia. Fuori di essa tu hai altri fratelli. Le compagne di scuola, i

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: i lenzuoli, le camicie, i farsetti, ecc., siano pure grossolani, ruvidi, e rattoppati; ma debbono essere sempre puliti. Abbine dunque da cambiarli

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Carlandrea, coltivatore laborioso, onesto, ma povero; restò la moglie sola con tre figlioletti. I capi-famiglia del paese andarono dalla Lena, e le

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premurosa madre di famiglia non saprebbe far meglio. Spazza, rifà i letti, cucina, ripulisce piatti e stoviglie, lava, stira, bada ai bambini, e trova

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25.Quanto foraggio si perde! Scarseggiano i prati nei luoghi asciutti. Non abbondano nemanco nelle terre irrigue, le più adatte alla produzione dei

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26.Le vinacce e i panelli. Nei nostri paesi viticoli, poverissimi di foraggi, non si sa che farne delle vinacce, ossia i residui della fabbricazione

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tagliare i foraggi, si adopera uno strumento, fatto apposta, che si chiama trincia- paglia, o trincia-foraggi. Ve n'ha di grossi, a ruota, che valgono

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si trascurano. E ciò si fa anche meglio con la cottura, la quale rende mangiabili erbe acri, come i ranuncoli, o legnose e dure come i giunchi ed i

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32.I bachi da seta. Anni addietro ad allevare i bachi da seta si aveva un guadagno sicuro. Col seme attuale, debole e malaticcio, son poche le

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qualche tempo la terra lavorata, prima di seminarvi; perchè i semi attecchiscono male, se li affidi a un terreno lavorato di fresco. Ti giova seminare

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. Maddalena si lascia prendere facilmente dalla rabbia, e allora non ragiona più; non sa più quel che si fa; batte i piedi, stringe i pugni, mette la

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conoscono i veri, e i falsi amici; questi fuggono quando fa cattivo tempo; gli altri rimangono, ti aiutano quanto più possono. E questi tienli preziosi, e

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20.Il dovere del lavoro. Tutto viene dal lavoro. La casa che ci ricovera, gli abiti che ci vestono, i cibi che ci alimentano, sono frutto del lavoro

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stato, e ci anima a continuare nella stessa vita attiva e laboriosa. Napoleone I, mentre passava a cavallo per una foresta, vide un boscaiuolo che

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alberi mettono prima le foglie, poi i fiori, poi maturano i frutti. Così il campo prima si ara, poi si semina, più tardi si miete. Se un contadino

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dunque il buon Dio che ti assista, e ti aiuti a far bene. A lui rivolgi i primo pensiero del mattino, e l'ultimo della sera; comincia i tuoi lavori col

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lavoro che hai da fare è lungo, e pesante, non potrai finirlo nè in un giorno, nè in due; ma vi arriverai al fine, se tutti i giorni, senza perder tempo

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28.L'istruzione. Ai tempi d'una volta l'istruzione era privilegio di pochi; gli artigiani, i coltivatori, la poveraglia non sapeva far l'O con un

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29.L'angelo della casa. Una giovinetta è l'angelo della casa, se teme Iddio, e osserva i suoi comandamenti; Se venera, ed obbedisce i genitori; ama i

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proprie mani; Se lascia la casa, per correre dalle comari del vicinato a menar con esse la lingua sul conto del prossimo; Se si mangia di nascosto i

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luogo innondato dalla luce del sole. Al contrario, intristiscono, e perdono i bei colori, se crescono all'ombra. Metti una pianticella in una camera buia

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; si rammentano i cari lontani, e anche i trapassati; si scrive al figliolo, o al fratello che andò soldato; si legge qualche pagina di un libro

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stalla è a vôlta; alta, ampia, in modo che le bestie vi stanno comode; i muri intonacati, e imbiancati; le finestre munite di imposte e invetriate

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8.Le ragazze sucide. Guarda Filomena come è sucida! Nella faccia e nelle mani sembra uno spazzacamino; ha la testa arruffata; i piedi scalzi, e così

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nella Svizzera, si strigliano anche i buoi, le vacche, e le giovenche. E come se ne trovan bene! Entra in una stalla, dove ogni giorno si stregghia: tu

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11.Pulizia della casa e della stalla. Non tutti i contadini possono avere casa e stalla, come le ha Carlambrogio, e quali sarebbe a desiderare

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6.I genitori. Se ti domando, o giovinetta: quali persone ami di più al mondo? Io già indovino la pronta risposta del tuo cuore, e della tua coscienza

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13.Quel che si mangia e quel che si beve. Il corpo si nutrisce con cibi, e con bevande. I cibi levano la fame, e le bevande la sete. L'uomo mangia di

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puoi: sulla tua tavola non abbondano i cibi. Pure con quello che è in casa, e si ricava dalla terra, si può vivere bene; senza golosità; senza spreco

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almeno a distinguere con sicurezza i buoni, o mangerecci, che sono pochi, dai cattivi, o velenosi, i quali sono moltissimi, e dai sospetti, ossia da

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sei ben sicura. 2°«Neppure i funghi di buona specie non mangiarli, se sono tarlati, guasti in qualsiasi modo, raccolti troppo tardi, o troppo presto

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17.Prime cure agli avvelenati dai funghi. I segni di avvelenamento prodotti dai funghi sono: nausee, bruciori o peso al ventricolo; indi sforzi di

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7.Onora il padre tuo e la madre tua. I genitori sono l'immagine di Dio sulla terra; noi dobbiamo amarli, onorarli, obbedirli. Chi onora i genitori

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. Per i vitelli che si allevano, lo spoppamento non deve farsi prima dei quattro mesi. Allora si allontanano dalla madre, mettendoli, se è possibile

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carni; migliora e cresce il vello degli animali lanuti. I foraggi spruzzati di sale in polvere, o disciolto nell'acqua, diventano migliori, e più

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24.Governo giornaliero del bestiame. Non mi resta più che a dirti come devi regolare i pasti, e la pulizia del bestiame. D'inverno darai al bestiame

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8.Obbedienza. Se vuoi proprio bene ai genitori, devi cercare di far sempre quello che ti dicono; devi ricordare i loro avvertimenti, devi eseguire

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maligni, caparbi, pericolosi. I colpi di pungolo, di frusta, e di bastone finiscono per irritarli, e spingerli alla rivolta. Aggiungi ancora che i

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30.Fa che si lascino vivere i piccoli uccelli. Sì, anche questa raccomandazione ti voglio fare: «Fa che si smetta la caccia ai nidi; e si lascino

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4.Il risparmio. Tutti i risparmi sono fatti di piccole cose. Molti granelli di sabbia fanno un mucchio. I centesimi fanno i soldi, ed i soldi le lire

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7.I conti delle entrate e delle spese. Il saper fare di conto importa alla buona massaia non meno, che il saper leggere e scrivere. Essa deve tenere

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AUTORE vendibili presso la Libreria F. CASANOVA — Torino La coltivazione della vite in Italia. Un vol. in-12° L. 1 Sul miglior modo di fare i vini comuni

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