La cucina italiana della resistenza
Ecco un altro minestrone che non richiederà altro che una minima aggiunta per completare un pranzo famigliare.
Pagina 015
La cucina italiana della resistenza
In un recipiente qualsiasi si passi il tutto al setaccio, avendo cura di togliere dal pesce le lische grosse per non farsi male. Si badi di strizzare
Pagina 043
La cucina italiana della resistenza
intere. L' impasto che si otterrà dovrà essere omogeneo e solido. Se così non fosse, si aggiungerà qualche cucchiaino di pane grattugiato. Si regoli
Pagina 065
La cucina italiana della resistenza
Si facciano allora dei filoncini e con un coltello si tagli ognuno di questi a pezzi non più lunghi di quattro centimetri e grossi come un pollice
Pagina 067
La cucina italiana della resistenza
fino a tanto che si avrà nelle mani un pastone sodo che non si attaccherà più.
Pagina 067
La cucina italiana della resistenza
Si provi prima a gettarne uno nell'acqua bollente, e se si vedrà che questo non è ancora abbastanza solido, si aggiunga all' impasto ancora un po' di
Pagina 069
La cucina italiana della resistenza
che il pane non sia pregno di liquido, ma soltanto molle.
Pagina 069
La cucina italiana della resistenza
Se ne faccia bollire per prova uno e se non resiste alla bollitura si aggiunga all'impasto un po' di farina.
Pagina 071
La cucina italiana della resistenza
Quando si sarà ottenuto un pastone omogeneo che non si attaccherà più alle mani, si spolverizzi bene di farina l'asse e vi si stenda la pasta a mezzo
Pagina 077
La cucina italiana della resistenza
È il momento di mangiare molto pesce e quindi la massaia che non lo conosce bene, deve cercare di farne un'ampia conoscenza.
Pagina 083
La cucina italiana della resistenza
, badando però di non ledere la pelle.
Pagina 083
La cucina italiana della resistenza
Non si lavi il pesce in acqua abbondante, ma bensì con una pezzuola, avendo poi cura di asciugarlo bene.
Pagina 085
La cucina italiana della resistenza
con un pennello la si ungerà di tanto in tanto con olio. Nel voltarla si abbia cura di non lacerare la pelle.
Pagina 085
La cucina italiana della resistenza
Come detto per il pesce allesso, anche per arrostire il pesce alla griglia è consigliabile di non fare il taglio sul ventre per estrarre le interiora
Pagina 085
La cucina italiana della resistenza
I pesci più piccoli, come le sardelle ed i sardoni, non si sventrano, ma togliendo loro la testa, si strappano insieme le interiora.
Pagina 093
La cucina italiana della resistenza
Per friggere i pesci non si ha che da pulirli, toglier loro le branchie, le interiora e le squame, da lavarli, sgocciolarli ed infarinarli. Poi vanno
Pagina 093
La cucina italiana della resistenza
La sogliola è un pesce di primissima qualità e richiede quindi molta attenzione nel friggerla, affinchè non si laceri.
Pagina 095
La cucina italiana della resistenza
La cottura non deve durare più di venti minuti.
Pagina 111
La cucina italiana della resistenza
paletta e facendo attenzione di non mandarlo troppo in frantumi. Messa la salsa di pomodoro, il sale e il pepe, si restringa bene il sugo.
Pagina 113
La cucina italiana della resistenza
lauro, una di salvia, una di rosmarino e alcuni pomodori tagliati a pezzi (o se non è la stagione un cucchiaino di estratto di pomodoro).
Pagina 123
La cucina italiana della resistenza
Si lascino le canocchie a soffocare, coperte, aggiungendo qualche cucchiaiata d'acqua, qualora non bastasse quella che rimandano da se stesse.
Pagina 125
La cucina italiana della resistenza
grattugiato. Si pongano poi dentro le canocchie con i loro gusci e ben lavate. Sarà utile tagliar loro un po' in giro le parti pungenti per non ferirsi nel
Pagina 125
La cucina italiana della resistenza
Si aprano i gusci con un coltello ottuso, badando di non disperdere l'acqua salsa che contengono. Alle ostriche aperte si tolga il guscio superiore e
Pagina 131
La cucina italiana della resistenza
occorrono. Sarà bene non farne più di due alla volta.
Pagina 161
La cucina italiana della resistenza
Le frittatine vanno arrotolate e se sono grandi tagliate a metà. Ogni crochetto non deve avere più di cinque centimetri di lunghezza.
Pagina 181
La cucina italiana della resistenza
Si taglino a metà delle zucchine di media grandezza e si vuotino col coltellino apposito scannellato, badando di non romperle.
Pagina 185
La cucina italiana della resistenza
Si dispongano poi i pomodori su una rostiera con dell'olio, e si mettano a stufare nel forno oppure, se il forno non sarà disponibile, si mettano in
Pagina 195
La cucina italiana della resistenza
pizzico di sale. Si sciolga il lievito in un po' d'acqua tiepida e si impasti la farina con dell'altr'acqua tiepida. In tutto non dovrà essere adoperato
Pagina 247
La cucina italiana della resistenza
Se lo si serve caldo non occorre ricoprirlo di crema.
Pagina 261
La cucina italiana della resistenza
si uniscano due o più cucchiaiate d'olio e una manciata di pignoli. Essendo la farina di castagne già per sè dolce, non occorrerà mettere molto
Pagina 263
La cucina italiana della resistenza
Tale pasta può anche esser fatta il giorno avanti. (Cruda non soffre affatto e cotta migliora perchè frolla sempre più).
Pagina 269
La cucina italiana della resistenza
La si cuocia a forno moderato per circa un'ora, tenendola coperta con un disco di carta, affinchè non prenda troppo colore.
Pagina 291
La cucina italiana della resistenza
Dopo arrostita, si tagli a metà, se non si preferisce cuocerla in due tortiere, poiché essendo leggera si taglia difficilmente. Si prepari una crema
Pagina 297
La cucina italiana della resistenza
Si riscaldi allora o solo dell'olio o solo del burro, a piacere (non però tutte e due le cose insieme, poiché farebbero spuma) in una casseruola di
Pagina 318
La cucina italiana della resistenza
Affinchè i « crapfen» ottengano il desiderato orlo bianco, devono essere fritti con grasso non eccessivamente caldo, prima da una parte e voltati
Pagina 319
La cucina italiana della resistenza
I gonfietti vanno presi uno alla volta dal vassoio con la palettina e rovesciati nella casseruola di modo che si friggano capovolti e non troppo
Pagina 319
La cucina italiana della resistenza
coltello, affinchè non si attacchi al fondo ed aggiungendo sotto ogni tanto qualche pezzetto di burro.
Pagina 343