La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")
E c'è anche di più. A lungo andare, sul popolo stesso, più che le affermazioni teoriche, valgono i fatti; ora dai fatti apparve che i cattolici ed il
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stessa del cattolicismo. E per questo è anche vana la speranza di quelli che, sul ricordo di quel che avvenne in Germania, sperano che anche la
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per la quale sarebbe forse poco pratico fare delle vicende che si svolgono in Francia sul terreno religioso una applicazione ai casi nostri d'Italia.
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principio sul quale riposa da oltre 1000 anni tutta la politica romana. Oltre a ciò, la legge non era certo molto esplicita nel riconoscimento dello
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crediamo che sul principio del 1906 la questione non si presentasse in questi termini alla Chiesa di Francia. Non si trattava forse tanto, per essa, di
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della Francia, e determinare un nuovo orientamento di partiti, sul terreno economico e sociale. C'è, è vero, in progetto, dopo l'insuccesso
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iniziative o speculazioni che erano costrette a fare assegnamento sopratutto sul numero e sull'apparenza. I cattolici temevano anche di contarsi. Quanti erano
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da un certo pubblico in Francia. Ma il governo specula evidentemente sulla cattiva luce che quelle carte gittarono sul cattolicismo ufficiale e sulla
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