La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")
cercasse di svolgere rapidamente quelle forze di intelligenza, di iniziativa, di attività sociale che avrebbero un poco alla volta, insensibilmente ed
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interessa attivamente di legislazione sociale e si tiene estraneo a tutti i partiti ed a tutte le collere e gli odii di partito. Pochi giorni addietro
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perdere; essa era una organizzazione di Stato, un partito politico, una tradizione civile e sociale, e non è più, od è ora assai meno, tutto questo
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della Francia, e determinare un nuovo orientamento di partiti, sul terreno economico e sociale. C'è, è vero, in progetto, dopo l'insuccesso
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religiosi e quindi un aspetto esterno di religiosità nella vita sociale anche là dove il vivo senso religioso era più o meno sparito. Non vi erano
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L'azione sociale, la propaganda degli abbés democratesle le «oeuvrés» ebbero un periodo di voga dopo la pubblicazione dell'enciclica di Leone XIII
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sociale e collettivo e che, non ostante i risultati della critica storica e filosofica, il cattolicismo conserva ancora un meraviglioso valore
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strumenti della politica di ralliement; crearono difficoltà serie a un movimento sociale che pure era voluto ed incoraggiato da Roma, e concorsero così
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inesorabilmente determinate da cause storiche le cui radici si profondano nelle più intime fibre del corpo sociale, costituiscono tuttavia una perdita
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