La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")
. deliberazione di Roma, non si é piegata: le associazioni cultuali, prima. in base alla legge di separazione del 1905, e poi le dichiarazioni di riunioni pubbliche
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maggiore importanza, storica ed artistica. Quando da Roma giunse la notizia che la Santa Sede respingeva recisamente la legge di separazione, il
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le quali fioriscono in molta parte d'Italia; e forse i vescovi che sono presentemente in Roma, fra i quali mons. Dadolle, il nuovo vescovo di Digione
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E può darsi che in realtà, verificandosi certe condizioni, le cose sarebbero andate a questo modo, e una pacifica giurisprudenza, favorevole a Roma
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comunione con Roma, e quindi veramente cattolica.
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, d'altra parte la repubblica francese ha trattato la Chiesa di Roma come un aggregato di cittadini soggetti alla legge, sui cui beni e sui cui diritti essa
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decisioni di Roma e sono -Stati i più ascoltati da questa.
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passo, nelle relazioni fra il clero e 1'episcopato e l'episcopato e Roma, sinché non si creò una abitudine, contraria in molte cose al diritto canonico
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Ora tutta questa Chiesa faceva capo al rappresentante della Santa Sede a Parigi. Da qui partivano per Roma tutte le informazioni in base alle quali
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strumenti della politica di ralliement; crearono difficoltà serie a un movimento sociale che pure era voluto ed incoraggiato da Roma, e concorsero così
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