La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")
che ha letto nei giornali, una giusta opinione sulla gravità di essa, sulle conseguenze gravissime che avrà per l'avvenire del cattolicismo in Francia
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All'insegnamento pubblico essi avevano opposto il loro insegnamento, dalle scuole elementari sino alle università cattoliche; nelle città e nei paesi
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Repubblica francese vada a Canossa. Quello che un governo imperiale poté fare, per ragioni di politica interna, allo scopo di avere nei cattolici un valido e
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Spiego, si noti, e non giustifico. Le giustificazioni, nei fatti politici, vengono sempre in ritardo, come le condanne, e giovano solo a chi voglia
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dei fedeli ricchi, come nelle grandi città, ma nelle campagne e nei villaggi esse non basteranno certamente a mantenere l'esercizio del culto; e
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saranno create via via; ciò non sorprende quando si pensi che nei quartieri nuovi vi era qualche parocchia che aveva sino a 120,000 abitanti ed alla
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tutt'all'intorno della Francia, alle frontiere, nel Belgio, nel Lussemburgo, nel Piemonte, in Ispagna, dei collegi numerosi nei quali educano dei
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simile, è necessario riconoscere che uno Stato laico, il quale voglia separarsi dalla Chiesa, deve vietarsi di entrare nei dettagli riguardanti
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Quindi la Chiesa ufficiale, in Francia, diffidava profondamente della Repubblica; e questa diffidenza entrava meravigliosamente nei piani di quelli
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aver fiducia o meno in Briand e nei governi repubblicani quanto di aver fiducia in sé stessa. Questa fiducia non poteva venire che da una chiara
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peggioramento dei rapporti fra il Governo e il clero secolare è nei voti di queste, come è nei voti dell'altra frazione estrema, la combista, l'episcopato ed il
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spaventa tutte le amministrazioni e che queste puniscono spesso severamente nei loro dipendenti, l'iniziativa personale vigorosa ed energica. Ed a
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sollecitudine ansiosa della stabilità si rivelava, nei rapporti col governo, quasi di funzionarii, nel governo interiore sospettoso dell'intelligenza e
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