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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

403951
Murri, Romolo 50 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

I

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Innanzi tutto i nostri giornali hanno dato ai vari incidenti della separazione — e specialmente ai più recenti — una importanza della quale il

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L'aristocrazia monarchica e legittimista è tutta cattolica e fa educare cattolicamente i suoi figli: dei religiosi dirigevano i generali ed ufficiali

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E c'è anche di più. A lungo andare, sul popolo stesso, più che le affermazioni teoriche, valgono i fatti; ora dai fatti apparve che i cattolici ed il

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, il clero aveva rapporto diretto con i palazzi ed i castelli dei ricchi assai più che con le masse popolari; nei conflitti economici fra il

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talmente i propositi del Governo che, se essa fu per un poco e da parecchi creduta, appurate poi le cose e cadute le esagerazioni, il pubblico reagì, e gli

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in grado di apprezzare la condotta di Pio X ed i motivi addotti di questa condotta in vari atti pontificii. Questi motivi riguardano le ragioni

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che le piccole difficoltà locali sorgenti dai rapporti fra i parroci e i municipi, quanto al possesso e all'uso delle chiese.

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prenderne norma per l'avvenire. Anche questo vantaggio è, del resto, assai limitato, poiché i fatti nuovi non somiglieranno mai ai precedenti. Ragione

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compiersi. All'epoca della morte di Leone XIII molti pensavano che si andava verso la separazione; ma i più credevano che qualche diecina di anni

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posizione affatto precaria. Associazioni di qualsiasi genere non possono costituirsi, per ricevere, possedere, amministrare i beni necessari all'esercizio del

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I seminari durano grande fatica a ricostituirsi in qualche maniera; il numero degli alunni, là dove si è potuto raccoglierli di nuovo alla meglio, è

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separazione riconobbe il diritto di costituire associazioni di tal genere; ma i cattolici non possono giovarsi di questo vantaggio.

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gloriosa, che si va giorno per giorno dissolvendo sotto i loro occhi, senza rimedio possibile.

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fiducia per 1'avvenire. Brunetière è morto amaramente disilluso, ed aveva annunziato il suo proposito di non più occuparsi di apologetica religiosa. I

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di piccoli artigiani che avessero una figliolanza numerosa; e questi erano anche gli alunni più docili e più remissivi, mentre i giovani che

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Vita di S. Francesco di Assisi, ha fatto i suoi studi. I protestanti hanno accettata la legge di separazione: le loro comunità avevano già, del resto

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vigoroso. Dalla Chiesa cattolica i francesi escono oggi per passare all'indifferenza religiosa. Se la Francia cesserà di essere cattolica, essa noia

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Una opinione molto diffusa, fra i cattolici specialmente, a proposito della separazione in Francia è che la legge francese sia stata una legge di

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che questa fu anche preparata e voluta da uomini i quali, quantunque non fossero sempre né per la maggior parte cattolici, desideravano sinceramente

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Ora i rappresentanti di questa tendenza, che è certamente la più numerosa, se pure non è sempre stata la più forte, vi dicono che la legge è, nella

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decisioni di Roma e sono -Stati i più ascoltati da questa.

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Per tutto il secolo XIX, la Chiesa romana si è regolata come se essa volesse e potesse solo trattare i suoi affari con dei sovrani; si è rassegnata a

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Inoltre, e con questo entriamo forse nel più vivo della questione, i rappresentanti della Chiesa cattolica in Francia come altrove diffidano

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Quando, più tardi, si trattava di accettare o respingere la posizione fatta al cattolicismo dalla nuova legge, ancora una volta i cattolici francesi

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animi a questo proposito. La Camera francese ha fra i suoi membri un prete che si è grandemente e lungamente occupato, con una sincerità di intenzioni

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colpisce molto gli osservatori intelligenti, in Francia, è questa; che tutti i cattolici i quali hanno voluto fare opera serena di studiosi e di critici e

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e quando il rifiuto ha prodotto nell'opinione pubblica tutti i suoi effetti dannosi. E intanto, come abbiamo visto, ai danni ed ai pericoli della

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. Io vorrei insistere ancora un poco su questa profonda trasformazione, poiché essa finirà di spiegare i lati meno osservati dal pubblico, e tuttavia i

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Il concordato faceva della Chiesa francese una istituzione di Stato. Il Governo aveva facoltà di designare i vescovi, si interponeva, quasi ad ogni

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. Ora che essa è in condizioni cosi diverse ed ha tante preoccupazioni sue proprie, i partiti politici, i quali cosi lungamente si giovarono di essa, e

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che i militanti del libero pensiero i quali si astenessero sempre e per partito preso da ogni dimostrazione religiosa, militanti al cui numero

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nelle sue dottrine partecipassero tuttavia di quando in quando ai suoi riti, e chiedessero i suoi sacramenti, costituiva una grande debolezza. Non si

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edificio i cui vani andavano via via cadendo o rimanevano disabitati. La crisi è quindi insieme un dissolversi rapido e clamoroso di quello che

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gravità inopinata della crisi, ma giustifica alcune speranze che i cattolici migliori si fanno.

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Il denaro dello Stato, poi, teneva molti sacerdoti nella condizione di burocratici; e i burocratici, specialmente quando sono dispersi in piccoli

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⸺ può ora scuotere più facilmente da sé queste influenze e questi interessi. Se i cattolici non possono agire se non riconoscendosi, prima, e

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cieca che si è annidato nelle connessure dei suoi organi gerarchici e fa rigidi e difficili i movimenti. La separazione crea condizioni enormemente

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Ora io questa fede nella vitalità del cattolicismo, e quindi nella possibilità sua di giovarsi di tutti i risultati veri e buoni della cultura

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stici; le alleanze ed i rapporti politici fra i varii Stati sono troppo evidentemente fuori del suo presente campo di azione perché si possa temere

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. Ma i fatti non cessano di esser tali, anche quando l'interpretazione che ne tenta chi li narra può apparire un poco forzata; e questa rivelazione cruda

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intellettualmente. Si contano oramai a diecine, ogni anno. i preti di qualche valore e notorietà che abbandonano la Chiesa; ed assai maggiore è il

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dichiarano di voler rimanere nel cattolicismo, perché i loro studii come la loro fede li portano ad ammettere che la religione deve essere un fatto

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delle classi ricche ostili alla repubblica la quale aveva ai loro occhi il torto di aumentare: tutti i giorni l'azione diretta e il potere delle masse

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, vestiti di un abito meravigliosamente decorativo, i suoi saloni, acquistava immediatamente su di essi un ascendente insensibile ma profondo ed efficace

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separazione ed il cedere di queste divergenze dinanzi alle istruzioni della Santa Sede, per dar luogo a quella unità di condotta esteriore che i

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Questo diranno, ed è quindi opportuno che lo si avverta prima da persone che non hanno interesse a falsare i fatti, poiché pensano non poter la causa

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Così anche si spiega come i rappresentanti del Vaticano a Parigi non trattenessero i cattolici da alcuno di quegli errori che hanno poi condotto al

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E questa deve essere una buona speranza per tutti coloro i quali credono che lotte religiose come quella che si va svolgendo in Francia, se sono

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favorevole, con certe riserve, alla pubblicazione. I cattolici francesi si correggeranno meglio di certi loro errori e guariranno più facilmente da certe

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