La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")
ultimi tempi sono passati dal razionalismo positivista al cattolicismo, primi fra essi il Brunetière e il Bourget, erano e si professavano dispregiatori
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condotta politica alla quale i suoi interessi sostanziali erano estranei ed anche contrari, e che una classe di uomini, reclamanti un dominio politico
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quale sei sacerdoti in tutto erano addetti. E si intende anche che a Parigi meno che altrove si presenti il pericolo della mancanza di denaro: anche
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di piccoli artigiani che avessero una figliolanza numerosa; e questi erano anche gli alunni più docili e più remissivi, mentre i giovani che
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erano ingannati, per eccessivo...ottimismo.
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clero secolare, che erano stati trascinati quasi fatalmente nella lotta politica, desiderano invece che la situazione migliori, e dai più pressanti
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religiosi e quindi un aspetto esterno di religiosità nella vita sociale anche là dove il vivo senso religioso era più o meno sparito. Non vi erano
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iniziative o speculazioni che erano costrette a fare assegnamento sopratutto sul numero e sull'apparenza. I cattolici temevano anche di contarsi. Quanti erano
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Ora il lettore avrà notato certamente che queste varie condizioni del cattolicismo in Francia erano insieme ostacoli gravi e profondi per la sua
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conservare il clero in questo stato di cose contribuivano anche, con una forte pressione, tutti gli interessi economici e sociali che erano in qualche
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Gli ultimi rappresentanti della Santa Sede a Parigi non erano preparati né adatti a portare nello stadio e nel governo delle cose ecclesiastiche
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