La Democrazia Cristiana in Italia
Ma il modernismo non è stato soltanto questo. O, essendo questo, ha dovuto entrare e provarsi in un campo assai più vasto di reazioni culturali e
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La democraziacristiana ci mostra anche più chiaramente questo carattere spirituale del modernismo; essa è un moto con scopi politici e sociali, che
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, religiosa a un tempo e politica, per principi e gruppi dominanti e classi privilegiate, uno strumento per piegare le coscienze e mantenerle in quello
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, ecc.) sono abituati a considerare tutta la Chiesa in blocco come un istituto di dominio e di reazione: essi diffidano quindi dei novatori religiosi
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E a questa lotta partecipano, poi, appunto perché essa è un aspetto del contrasto per la potenza che si svolge nell'interno della società, tutti i
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partito popolare italiano che sembra sorto a un tratto gigante quasi dal nulla e non è che il precipitato storico, dopo quindici anni di occulto lavoro
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demagogico, gli ultimi resti del liberalismo di Manzoni e Rosmini. Il misticismo di Daniele Cortis era un fiacco movimento di epigoni incerto fra
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democrazia cristiana aveva un organo settimanale con 14.000 copie di tiratura, parecchi periodici di studio, una casa editrice: la «Società di Cultura
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: un soffio di fede e di idealismo religioso passò su tutta la gioventù italiana e inebriò, per qualche anno, il giovane clero e le reclute dei
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disse : «qui piovono ogni giorno i ricorsi di vescovi contro di voi; ma voi andate innanzi, con prudenza. Noi vi appoggeremo». E tuttavia, un poco alla
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Nasceva, esso, come un movimento cattolico; ed incominciò con una esaltazione ingenua, piena di confidente ottimismo, della Chiesa. Ancora oggi
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capi; e che, colto nei suoi momenti essenziali, ci gioverà a meglio intendere la natura di tutto il movimento e il valore di esso come di un segno dei
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, scomunicatore di ogni libertà moderna intellettuale e politica, bisognava opporre un concetto grandioso della Chiesa suscitatrice di attività spirituali
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le pregiano e le vantano come un. segno di forte originalità di pensiero; e sono vecchie spoglie della democrazia cristiana.
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¬sa appariva come araldo e garante di tutte le libertà spirituali, come espressione storica di un ritorno delle coscienze e della storia ai
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, quello che essi volevano era un ritorno allo spirito originario ed autentico del cristianesimo, all'ideale francescano, alla purezza dei motivi e
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presto spazzate via da un pensiero che affaticava l'inesorabile logica delle idee; ed, oggi, è puerile cercare in quelle prime timide ed ingenue
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Ma un criterio fondamentale dominerà quella sino all'ultimo, criterio che potremmo dire prammatico. Dinanzi agli elementi tradizionali della Chiesa
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Da principio, adunque, la democrazia è accettata dai d.c. con tutto il fervore di un cattolicismo ingenuo e precritico. Essi credono di non far con
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. Il movimento loro non avrebbe mai potuto divenire uno specchio per le allodole, o un modo dì far reclute elettorali per i partiti dell'ordine e della
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hanno nulla in sé di immutabile e definitivo. Da un lato essi sono indici di rapporti di forze, e come tali possono sempre essere modificati
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volle ad ogni momento essere un moto religioso, cioè una valutazione e trasvalutazione religiosa dei rapporti giuridici e sociali; e la religione sua
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Ma un dissidio intimo dilacerava ancora la democrazia cristiana, finché essa designò se stessa con un nome di significato politico sociale e con un
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ufficiale, ebbe una nuova effimera fioritura; e nel congresso di Bologna del novembre 1903 parve oramai padrone, in un ultimo scontro decisivo fra le due
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incominciò, contro i capi del movimento, una implacabile persecuzione. Tutto gli giovò a questo. Dove giungeva la sua autorità, questa si impose con un
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La Lega aveva nel suo nome stesso un magnifico programma. Scissa da ogni rapporto con la Chiesa ufficiale, essa poteva costituirsi, all'infuori di
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Mancarono animi capaci di giungere a questo ul timo termine logico dello sviluppo della d.c.; capaci di un tale eroico senso di autonomia inferiore
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Uno andò innanzi per suo conto, solo oramai. Alludo a...R. Murri, che era nel frattempo divenuto deputato. entrando a rappresentare alla Camera un
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