La Democrazia Cristiana in Italia
, religiosa a un tempo e politica, per principi e gruppi dominanti e classi privilegiate, uno strumento per piegare le coscienze e mantenerle in quello
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rovescia. Diversi gli dei che si adorano, ma identico l'atteggiamento spirituale, di fanatismo e di intolleranza. Il tentativo di mettere una fede religiosa
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della condotta religiosa. Un poco alla volta, non si trattò più di formulare e suggerire un programma alla gerarchia, ma di creare un grande moto nelle
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essenzialmente religiosa. Trovare nella -democrazia e nel socialismo stesso, come moto di una classe nuova assetata dì libertà e di giustizia, una
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coscienza religiosa aspirante, oltre ogni divisione storica di gruppi e di classi, all'unità. Di qui anche rispetto e la rivendicazione dei valori
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volle ad ogni momento essere un moto religioso, cioè una valutazione e trasvalutazione religiosa dei rapporti giuridici e sociali; e la religione sua
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cattolicismo, nel quale pure riconosceva e dal quale accettava la forma della sua vita religiosa. La religione do¬veva a un tempo legare i d.c. alla
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Stato e la società; insieme, voi accettate da me la religione e mi professate obbedienza in materia religiosa; o dunque questa religione che voi
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che ho detto; trovare in sé e nel proprio programma tutte le ragioni della vita; derivare direttamente dalla coscienza religiosa, senza passare pel
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, di una così salda consistenza morale, di un cristianesimo così ricondotto alla essenza sua, di un così alto concetto della libertà religiosa. E i
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popolari, di autonomie, di democrazia religiosa, rivelò la sua intrinseca debolezza come forza e consenso di numero e potere organizzato; ed urtò
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