La Democrazia Cristiana in Italia
attendano con rassegnata fiducia, e fra alternative di docilità e di resistenza, di speranza e di disperazione, che la storia si corregga e torni ad essi.
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, ecc.) sono abituati a considerare tutta la Chiesa in blocco come un istituto di dominio e di reazione: essi diffidano quindi dei novatori religiosi
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fede e di entusiasmo, se essi avessero potuto strappare al Pontefice il consenso definitivo.
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, quello che essi volevano era un ritorno allo spirito originario ed autentico del cristianesimo, all'ideale francescano, alla purezza dei motivi e
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di op¬posizione interna a postulati e metodi sociali e politici ed alla condotta pratica dei cattolici dinanzi ad essi.
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Da principio, adunque, la democrazia è accettata dai d.c. con tutto il fervore di un cattolicismo ingenuo e precritico. Essi credono di non far con
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. Quanto al primo punto, non può esservi dubbio. Essi aderirono incondizionatamente alla organizzazione del salariato come classe a sé, in contrasto con
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hanno nulla in sé di immutabile e definitivo. Da un lato essi sono indici di rapporti di forze, e come tali possono sempre essere modificati
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