Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Democrazia Cristiana in Italia

404349
Murri, Romolo 37 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 62-90.
  • Politica
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La Democrazia Cristiana in Italia

da principio fu accettazione docile e fiduciosa di questa, in quanto istituto e dottrina, e tentativo di modificazioni esteriori, verso la cultura e

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Ma il modernismo non è stato soltanto questo. O, essendo questo, ha dovuto entrare e provarsi in un campo assai più vasto di reazioni culturali e

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duplice momento che abbiamo detto. L'assunto è un ideale, o un programma, di rapporti civili nei quali si attui la democrazia. Il primo momento è

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stato di soggezione politica che faceva comodo ai loro interessi, così ora sarà uno strumento per scuotere la potenza di queste, per destare i

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, ecc.) sono abituati a considerare tutta la Chiesa in blocco come un istituto di dominio e di reazione: essi diffidano quindi dei novatori religiosi

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; quanto più l'autorità di essa nelle coscienze è grande e questa si esercita nel senso voluto dai dominatori, tanto più vasta e profonda e gravida di

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ceti e gruppi sociali; e i conservatori, i liberali immemori di ogni libertà che non sia la loro, stanno per il partito ecclesiastico della reazione; i

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Così alla lotta fra novatori politici e conservatori se ne aggiunse un'altra fra novatori e novatori; lotta di supremo interesse, poiché è la stessa

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Per tali ragioni lademocrazia cristiana d'Italia — di essa sola ci occuperemo — appartiene alla storia politica ed alla storia della cultura del

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democrazia cristiana aveva un organo settimanale con 14.000 copie di tiratura, parecchi periodici di studio, una casa editrice: la «Società di Cultura

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Giolitti, empiva le cronache la lotta parlamentare Cavallotti-Crispi, finché venne la rovina militare di Adua e poi le convulsioni sociali del maggio 1898

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Intanto il movimento si impose all'attenzione di tutti, in Italia. Il cattolicismo e la Chiesa erano discussi di nuovo, come una grande possibilità

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Ma come cresceva il movimento, crescevano anche le opposizioni. L'allarme manifesto incominciò nel Veneto, o per opera di veneti, come il Sacchetti

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Il Vaticano rimase lungo tempo perplesso. Una sera del 1900, il card. Rampolla, segretario di Stato di Leone XIII, che io vedeva non raramente, mi

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Nel febbraio del 1902 venne, con le celebri istruzioni di Leone XIII, il primo gravissimo colpo; e cominciò la crisi interna della giovanissima

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Altri segni della profonda e durevole influenza di quel movimento sono apparsi più tardi. Una nuova generazione di italiani, più seria, pensosa dei

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capi; e che, colto nei suoi momenti essenziali, ci gioverà a meglio intendere la natura di tutto il movimento e il valore di esso come di un segno dei

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Nasceva, esso, come un movimento cattolico; ed incominciò con una esaltazione ingenua, piena di confidente ottimismo, della Chiesa. Ancora oggi

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Eppure, come punto di partenza, questa esaltazione della Chiesa era naturale. Le prime e fondamentali esigenze del movimento, apertamente dichiarate

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Del resto parecchi di quei cattolici che oggi irridono alle esagerazioni di allora applaudono poi le stesse dottrine quando le veggono ripresentate

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liberalismo per una dottrina di autorità sociale e di saldo accordo fra Chiesa e Stato antidemocratico, con prevalenza ed egemonia — necessariamente

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La lunga polemica con i clericali e l'opposizione crescente costrinsero i d. c. ad approfondire le loro idee. Se la Chiesa di autorità si allarmava

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manifestazioni, e non in tutto lo spirito del movimento, il carattere e il valore storico di questo.

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, essa non prende un atteggiamento di negazione e di resistenza. Dall'una parte vuole che la cultura e la ricerca scientifica facciano la loro via

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Da principio, adunque, la democrazia è accettata dai d.c. con tutto il fervore di un cattolicismo ingenuo e precritico. Essi credono di non far con

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Del socialismo accettarono il metodo: la lotta di classe, e in parte anche il realismo politico, scisso dalla filosofia del materialismo storico

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Questa condotta implicava, ho detto, una veduta realistica della politica. La costituzione sociale, il diritto, i rapporti economici e di classe non

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fu l'essenza stessa del cristianesimo considerato come dottrina morale o come posizione di una gerarchia di valori e di fini; nella quale ogni forma

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Ma un dissidio intimo dilacerava ancora la democrazia cristiana, finché essa designò se stessa con un nome di significato politico sociale e con un

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Di fronte a questa illogicità, la condotta del Vaticano appariva logica; poiché esso diceva, in sostanza: voi dichiarate di voler rifare religiosi lo

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, facendo capo all'Unione economico-sociale. Il Domani d'Italia dichiarò fermo e rispettosamente di non poter accettare le nuove disposizioni; e la

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¬denti, accolto scritti di giovani cattolici e talora favorito apertamente la causa di questi, fu richiamato su migliore via, o con minacce aperte di

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La Lega aveva nel suo nome stesso un magnifico programma. Scissa da ogni rapporto con la Chiesa ufficiale, essa poteva costituirsi, all'infuori di

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In mezzo alla bufera, i democratici cristiani, padroni di sé, si ricostituirono nella Lega democratica nazionale; bandito dal nome, e nel fatto, ogni

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Mancarono animi capaci di giungere a questo ul timo termine logico dello sviluppo della d.c.; capaci di un tale eroico senso di autonomia inferiore

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collegio rurale delle Marche. Ma la sua opera politica doveva offrirci, con drammatica evidenza, il singolare contrasto di un programma che proprio

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Era l'ultimo gradino di abbiettezza al quale potesse discendere il paese, condotto da Giovanni Giolitti.

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