La Democrazia Cristiana in Italia
da principio fu accettazione docile e fiduciosa di questa, in quanto istituto e dottrina, e tentativo di modificazioni esteriori, verso la cultura e
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sociali. Ho detto già come, per taluni dei modernisti più rappresentativi, l'esser cattolici e il trovarsi a svolgere la !oro attività, da principio
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spirito e con la dottrina dell'istituto cattolico, così da dover essere rivendicati contro inetti od indegni interpreti di questo e promossi nell'interesse
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stessa realtà. La Chiesa è da principio chiamata in causa, non per quello che essa è interiormente, come istituto specificamente religioso, ma per il
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, aperti o dissimulati, che favoriscono questo suo atteggiamento, e gli altri che vogliono invece distaccarla risolutamente da tali rapporti, metterla
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che non è la loro a servizio di un movimento sociale, di ravvivare nelle coscienze oppresse da una schiacciante tradizione ecclesiastica il senso dei
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elaborazione, fra dissidi e contrasti, dei nuovi valoriumani, della concezione di vita, della filosofia, della fede da porre a base dei rinnovamenti
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in Italia data da allora; da allora la decadenza spirituale irreparabile del socialismo. Il movimento della Voce fu per molta parte stimolato
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le più vive e forti correnti della coscienza contemporanea. La Chiesa non poteva conver¬tirsi da destra a sinistra se non per ritrovare se stessa, e
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da Charles Maurras, o in Italia — e con più cattolica coerenza — da Mario Missiroli"V. alcuni interessanti articoli di MARIO MISSIROLI sul modernismo
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presto spazzate via da un pensiero che affaticava l'inesorabile logica delle idee; ed, oggi, è puerile cercare in quelle prime timide ed ingenue
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Da principio, adunque, la democrazia è accettata dai d.c. con tutto il fervore di un cattolicismo ingenuo e precritico. Essi credono di non far con
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hanno nulla in sé di immutabile e definitivo. Da un lato essi sono indici di rapporti di forze, e come tali possono sempre essere modificati
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gerarchia e dividerli da essa, proprio quando diveniva forma e spirito di una nuova vita sociale.
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Stato e la società; insieme, voi accettate da me la religione e mi professate obbedienza in materia religiosa; o dunque questa religione che voi
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proibizione da parte dell'autorità ecclesiastica — e se ne ebbe anche qualche esempio ammonitore, — o mediante accordi con i redattori e corrispondenti di
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La Lega aveva nel suo nome stesso un magnifico programma. Scissa da ogni rapporto con la Chiesa ufficiale, essa poteva costituirsi, all'infuori di
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politica senza fede e senza dignità e senza ideali, immatura alla libertà, povera, corrotta da una dit¬tatura parlamentare, divisa in 508 staterelli
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Era l'ultimo gradino di abbiettezza al quale potesse discendere il paese, condotto da Giovanni Giolitti.
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