LA GENTE PER BENE
grande invito, dato uno sguardo rapido alla propria coscienza per assicurarsi che non hanno commesso nessun errore da provocare quell'ambasciata
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. A conti fatti, in quell'accettazione una signorina ha tutto da guadagnare. Non potrà ancora uscire di casa sola: ma potrà uscire con un fratello, con
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quell'altro; ed intendeva: quando sarò maritata. he impressione doveva fare al babbo, alla mamma, l'udire che la loro figliola non si sentiva a casa
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male, è ancora di cattivo umore. Non si degna di salutare la compagnia; all'invito della mamma di compiere colla sua manina quell'atto di civiltà, alza
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qua, e là, e poi là. Staremo fuori tanto tempo; vedremo questo e quell'altro. Ed il corredo? La sposa ne ha stesa la lista, ha assistito colla mamma a
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: "Mio marito avrà il piacere di accompagnarla." Ma lascerà a lui la libertà d'insistere più o meno su quell'offerta. Nulla è più ridicolo di quelle mogli
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grande ancora: li hanno perduti entrambi. È un parente, un'istitutrice, che tiene il luogo di que' poveri cari. Allora, a quel parente, a quell'istitutrice
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parenti; sempre però nella cerchia di persone che le verranno indicate come disposte ad accettare quell'incarico. La comare è in dovere di offrire al
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accompagnato da parole d'affetto materno, da benedizioni. Quelle benedizioni, quell'affetto le torneranno centuplicati, e faranno un'aureola di serenità
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la fortuna di poter evitare il ridicolo di quell'appellativo comune colle giovinette. Una signora nubile si fa chiamare «Signora» dalla gente di
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, qualche volta persino a impedire che trovi marito, senza contare le pene di cuore che a quell'età sono crudeli. E tutto questo per il misero gusto