LA GENTE PER BENE
calcolo deve averlo fatto * poco galantemente bisogna convenire * il primo editore di questo libro quando mi disse: "Lei, Marchesa, che vive da tanti e
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ridicole, per questo. Io ne conosco di adorabili, la cui compagnia mi ha fatti passare giorni deliziosi, mi ha resa amena la solitudine d'una campagna
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che rimangono in casa. Così, dunque, mi hanno intesa, signorini? Tutti i complimenti che si fanno cogli estranei, li debbono prima di tutto praticare
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persona. Ma mi riparerò all'ombra d'un poeta moderno e simpatico. Traverso l'azzurro della sua leggenda, apparirà meno uggiosa la tinta grigia de'miei
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, senza dubbio; ma è tanto presto fatto dirsi una parola: * Non è pentita della sua promessa? * Pensi! * Mi dia la mano. Dica, mi vuole un po' di bene
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d'una persona che è giunta "A mezzo del cammin di nostra vita" - - - La vecchiaia concede privilegi straordinari. Io mi valgo della mia cuffia e dei
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manoscritta, a nome del babbo e della mamma. Ma prima di parlar del battesimo, mi lascino dire, signore mie, che dà una gran buona idea dell'educazione d'una
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vissuto, che per ogni circostanza, mi torna a mente un avvenimento che calza appuntino. Era una fanciulla di provincia, che non aveva genitori. Non
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di esserlo. Ma chi possono illudere? Mi ricordo d'una famiglia in cui c'erano tre sorelle. La maggiore aveva ventinove anni. La più giovane ne aveva
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; ma so altresì che i frati non sono che uomini. Dunque, io non ho punto, ma punto la presunzione di voler insegnar loro la menoma cosa. Mi limito ad