LA GENTE PER BENE
zio prete che la istruiva. Il babbo era sempre fuori, la bimba passava molte ore collo zio allo studio. Per cui temevano ch'io dovessi annoiarmi di
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vissuto, che per ogni circostanza, mi torna a mente un avvenimento che calza appuntino. Era una fanciulla di provincia, che non aveva genitori. Non
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, che non aveva più mamma, povera gioia! Il suo babbo occupava una alta situazione, ed era sempre assorto in gravi lavori. L'educazione della piccina
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le treccie cadenti; due lunghe treccie bionde, morbide, lucenti.... Oh le belle treccie di Jolanda! Non c'era partito così splendido, che fosse
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diciasette. Si fece sposa per intromissione del mio babbo, mentre era uscita provvisoriamente di collegio per curare un'oftalmia. La seconda era
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. Eppure là l'indulgenza era sicura, l'affetto non correva pericolo. Quella che va trattata sempre in modo da guadagnarne il cuore, è la suocera, sono i
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. Io era giovane, giovanissima allora, sposa da poco tempo. Non avevo che diciasette anni; non uno di più. Ma, se ai diciasette che avevo allora
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. Una volta andai con altre fanciulle della mia età, ad un breve corso di lezioni di rammendo. Erano otto lezioni. All'ultima la mia mamma, che era
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giovine, cara signora. Quando si è fra i trentacinque e i quaranta...! Aveva spezzata la cifra e vi si era posta in mezzo; ed erano per lo meno dieci anni
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, la lunga strada sulla neve, per inginocchiarsi in abito nuziale accanto al suo sposo, che anche lui era rigorosamente in abito nero. Confesso che
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diverte scrivere, nevvero? Ma bravo! bravo!" e nel congedarsi gli ripetevano: "Scriva sa, scriva!" Ed era chiaro che de' suoi lavori non conoscevano