L'evoluzione della cultura e la stampa quotidiana
Ditelo, voi, signore, che avete avuto la compiacenza d’ascoltarmi fino qui; esagero forse la colpa dei cattolici? O non furono proprio le donne, le
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pontefice se questa stampa o le sopprimerà o le storpierà a piacer suo? I cattolici, dopo lunga inerzia nella vita politica, si sono scossi ed hanno i
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Ma Dante, o signori, veste il lucco fiorentino, è l’uomo, il grande uomo del Trecento, noi vestiamo più o meno secondo l’ultimo figurino di Parigi e
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. Ho tutto il rispetto che si conviene per il libro, il volume; ma chi lo usasse o raccomandasse quale organo della diffusione della cultura si
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arrivati! Non è vero, o amici, che noi stessi troppo di frequente parliamo di «tempi nuovi», degli «ultimi orientamenti», dell’oggi, della cultura
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ordinamenti sociali, ma nuovi per le trasformazioni della nostra vita morale ed intellettuale. O padre Dante, se tu scendessi dal tuo piedistallo e muoveresti
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considerate il giornale come una impresa o un affare di alcuni, di pochi: è l‘impresa di tutti voi che ne professate le idee, il programma. Lo so, il
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perché ignaro del limo che le acque travolgono sotto o chi senta di dar direzioni artificiose all’elemento che cammina, com’è natura sua.