Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)
regime si espresse sostenendo la propria e autonoma personalità dei partiti nelle libertà politiche e sul piano delle più urgenti riforme statali. Le
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socialisti, in una lotta fatta (dicevano) di concorrenza, e in una preparazione parlamentare per un più deciso orientamento di sinistra. Nel visibile
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cattolici, non ha più ragion d'essere, date le affermazioni cattoliche e le tendenze spiritualiste del partito al governo; che oramai il movimento
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di semplici rapporti economici, posizione critica più che costruttiva, analitica più che sintetica, storica più che logica.
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, tanto più che si trattava di uno stato la cui religione dominante è la cattolica.
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dopo gli scismi; i nomi tragici e grandi di tali lotte sono nomi della più grande storia, da Canossa a Fontainebleau.
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spirito e il corpo in ciascuno di noi, nel dualismo della concezione cristiana, per la quale i valori morali sono trasportati ad un piano più elevato
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particolari, economiche e giuridiche degli enti pii e degli enti ecclesiastici, hanno più o meno connessione o importanza, secondo i luoghi, le relative
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sviluppi che sono richiesti da una organizzazione popolare o democratica dello stato, in quanto il popolo (demos) possa partecipare più intensamente al
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al più sfrenato liberismo, non mai a creare una teoria politico-statale. Mentre per il liberalismo razionalista, il primo politico (stato) diviene
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operano altri freni, meno giuridici e più morali; e nella dinamica della libertà agiscono energie ristoratrici del male sociale.
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arrivare a ristabilire un certo equilibrio. Lo stesso è a dirsi se si abusa dell'autorità; questo è un fenomeno più pernicioso, perché più ordinato
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regime e all'esercizio costituzionale (suffragio-petizione-referendum e simili) e come adeguazione più intima della coscienza popolare alla vita politica
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Lo stato e la società non si identificano; ma lo stato in tanto è più perfetto in quanto rappresenta ed esprime gli elementi vari e diversi
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), sorga la ragione sostanziale dei rapporti naturali, dai più elementari ai più complessi, che si compendiano nella espressione di S. Paolo: ut sobrie
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questo momento, sia nella barbarie della schiavitù, sia nella fucina della rivoluzione, sia nel traviamento dell'assolutismo, non c'è più lo stato
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ciascun individuo. E quanto più sviluppata è tale coscienza collettiva e più vivo il senso di solidarietà, quanto più estesa è la cultura, più
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questo, come organizzazione in atto, può essere più o meno espressione della civiltà di un popolo; può, in conseguenza, modificare i suoi organi e
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-romano-cristiana, che è la grande tradizione di tutti i popoli civili. E se da più di un secolo tale civiltà si è sviluppata nel clima razionalista
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In questo crogiolo storico i valori etici possono essere, più o meno bene, espressi e regolati nella loro incidenza politica; l'istinto collettivo e
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ritmo della società venga normalizzato, occorre uno sforzo più sensibile, e qualche volta eccezionale dei partiti, fino a forme rivoluzionarie (il dopo
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Che questa sia la concezione dello stato fascista,non può ancora affermarsi con sicurezza, perché il fascismo più che sistema è metodo; però nel
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anche la sopravvalutazione del potere politico, li fa tendere non solo ad un più forte accentramento amministrativo, ma anche a tentativi di riforme
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possono anche tendere verso forme più o meno larvate di dittatura e di assolutismo. Il periodo napoleonico va studiato sotto questo aspetto, come
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La crisi nostra è più profonda di ogni atteggiamento e posizione di partiti; e non può essere risoluta che con intenso e diuturno lavoro, con impegno
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costume politico del paese; perché i valori spirituali, economici e politici siano meglio utilizzati e rispondano più intimamente alle esigenze vitali
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- Più volte, nella critica fatta ai miei discorsi, si assume che io pretenda che la rigenerazione del nostro paese venga dalla riforma schematica ed
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svolgere; è il più polemico, e concretizza ancora più la posizione autonoma del partito popolare italiano e la suaazione per la riforma dello stato
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, la sua riforma statale e i suoi indirizzi politici. Gli atti più espressivi del pensiero collettivo del partito sono gli «appelli» riportati in
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Il primo, «Crisi economica e crisi politica»,fu pronunziato a Milano nell'ottobre del ʼ20, appena dopo l'occupazione delle fabbriche e il più duro
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24. - Quanto resta di quel che è il contenuto politico e polemico di questi discorsi dopo l'avvento del fascismo? È la domanda più usata oggi da
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, nella forma di un tentativo democratico cristiano, nel 1896; pure come movimento cristiano-sociale in Europa ha più di cinquant'anni; e come tradizione
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specifica sua attività di partito. La figura e la funzione di questo dipendono da molti fattori, ma la sua autonomia è tanto più evidente, quanto più
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