Il modernismo che non muore
{{39}}Ristabiliamo, prima di procedere oltre, i limiti esatti e la portata della nostra conclusione. Osserviamo, in linea pregiudiziale, che non noi
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interiore, per la quale essa si adattasse alle esigenze fondamentali della cultura e della vita contemporanea; che nel suo governo delle anime ci
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fondamentale autonomia della coscienza e della intelligenza religiosa d'accordo col papato, con i teologi e con i vescovi, che tante giovani anime ha commosso
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in rappresentanza della comunità dei fedeli. Il Loisy è venuto più tardi a delle conclusioni radicali sulla Chiesa e sulla teologia; ma anche con ciò
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In questo tentativo sta il modernismo, quello che non può morire, che è cominciato da secoli, anzi al principio stesso della Chiesa, con la lotta fra
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modernismo che non muore sta nell'aver invertito il rapporto, nell'aver fatto della coscienza religiosa la dominatrice vera delle forme istituzionali e
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Il punto fondamentale del conflitto fra ortodossia e modernismo sta tutto qui, in questo imporsi della Chiesa alla coscienza, o della coscienza alla
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laica di Camillo di Cavour e della destra: e come quindi il neo-guelfismo, errore ed illusione delle quali ora possiamo misurare la tragicomica ampiezza
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passano le illusioni vuote, quelle che sono, ci si permetta la frase, di alcuni uomini, non della storia stessa, anche nell'ambito dei risultati
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ripetizioni. L'obiezione varrebbe se la storia dello spirito e della vita religiosa potesse essere inclusa tutta nella storia delle filosofie recenti e del
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Il problema di Tyrrell era: ricreare il cattolicismo, muovendo dalla autonomia della coscienza religiosa; il problema di Loisy in l'Evangile et l'E
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cattolicismo, fu infine pienamente conscio, fu senso di sovranità vera ed originaria ed inappellabile della coscienza religiosa sulla Chiesa, allora e
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— senza più errori ed equivoci possibili — della sovranità della coscienza religiosa sulle sue forme storiche; le quali torneranno ad essere non
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nell'oggettivismo naturalistico della cultura greco-romana; perché solo e primo, attraverso la molteplicità delle forme esteriori, delle istituzioni storiche, dei
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si indaga nelle forme storiche note della religiosità pura come giudice comparante e discriminante e procedente oltre; riunisce insieme in sé — poiché
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e compito è legato in modo indissolubile il nome di Giorgio Tyrrell Si leggano, nel numero di febbraio 1918 della Riforma italiana, alcune pagine
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In secondo luogo, conveniva affermare poderosamente, con animo scevro da ogni preoccupazione dommatica, le esigenze della critica; il diritto della
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negava il problema stesso che si proponeva di risolvere, ma a presentare i valori essenziali della democrazia come valori di per se stessi religiosi.
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Così si integra e si rivela, come necessità di una nuova sintesi spirituale, come ricerca della auto-nomia e della sovranità dello spirito religioso
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che sembra essersi disperso e nascosto nelle oscure profondità della coscienza contemporanea.
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atomizzazione della coscienza religiosa; qui esso trova una tradizione storica, una disciplina spirituale, una contraddizione che lo ponga, ad ogni momento
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