Il maleficio occulto
profondamente. Donna Clara, durante la nostra conversazione, si sarebbe detta una condannata a morir di fuoco lento; era nervosissima e giocherellava con
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vi si avventan tutti gli sguardi, e tutte le aspettazioni rimangon deluse. So, dunque, d'aver fatto male riprendendo la serie dei miei lavori
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a poco mi si formò nella mente un disegno, che la notte e l'amore mi facevano sembrare semplicissimo, naturale e pieno di nobiltà.
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notte nella camera della baronessa, le ha dato un colpo di coltello e ha rubato tutte le gioie; che sarebbe come dire che l'ha assassinata. - Sì
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amici, che ogni mattina, in abito chiaro, si piantavan su quel marciapiede, innanzi a quella porta, senza mai bere una goccia di un qualunque liquido, pur
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. - Vi prego di farmi annunziare - dissi bruscamente. - Se la signora si veste, aspetto. Mi è impossibile tornare domani, perché parto. Vogliate dir
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frangia della poltroncina, alzò la testa. - Voi? - esclamò. Sul lago di Como, in autunno? E come colpita da un pensiero nel quale si svelava tutta la
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percettibile è un'anima comune; la sua vera anima in cui si dibattono i pensieri, le ansie, in cui si svolgono le idee intime e si maturano i disegni
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esattamente dove dorme il barone, dove dorme la baronessa, a che ora si ritirano, e dove dormono i servi. Intanto ruba con discrezione un po' di legna dal
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Clara si levò d'improvviso. - Taci, - disse. - Egli ritorna Io mi arrestai ascoltando: si udiva una carrozza avvicinarsi velocemente. - Verrà qui
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deve avervi pensato: era una belva sorpresa, aveva un'arme in tasca, e si servì dell'arme, ciecamente, bestialmente, per sfuggire intanto il pericolo
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, e muoversi. Apersi gli occhi, guardai: era innanzi allo specchio e si scioglieva i capelli, abbandonandoli giù per le spalle come un torrente d'oro
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strappato lo sgabello di sotto i piedi, come si usa coi pari tuoi, quando si lanciano nel vuoto..... Ho distrutto il tuo paziente edificio d'ipocrisia e di
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rifiutavo di continuo. Qualche volta, veramente, la mia condotta mi sembrava stupida. Anzi, ripensandoci, oggi mi sembra più stupida che mal. Clara si offriva
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! - Chi? - domandai distratto. - Potete imaginarlo: il barone Lorenzo. Svestì rapidamente la pelliccia, la gettò sopra una sedia; alzò il veletto, si
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incontrare, non avrei forse osato parlargli, perché non ricordavo più quel che volevo dirgli: ero esausto. " Ma sì, la sposi - dicevo a me stesso, tornando
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giallognola, il viale che mi adduceva mi parvero ricchi d' un senso grandioso e pacifico. Vi si doveva vivere serenamente, e spalancando le finestre
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un'espressione di sarcastico disprezzo. Mi si aprivano gli occhi un tratto. Il mio edificio era crollato e innanzi a me avevo se non Clara innamorata di
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, i miei occhi vi sì, fermarono un attimo; mi guardai e rimasi inchiodato a quel posto. Ero pallido, tremante, con lo sguardo smarrito, le labbra
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