Il Galateo
, incuranti della musica e del ritmo, immerse come sono in tutt'altre personali faccende. Anche in questo caso siamo disposti alla tolleranza, sempre che la
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aprirebbe mai bocca. Noi non siamo inglesi. Se proprio non possiamo tollerare il silenzio, possiamo trovare altri rampini, sempre scontati ma suscettibili
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sapere che uso fate delle vostre mani mentre siete a tavola con loro. («Ma in Inghilterra...» dice qualcuno. Qui non siamo in Inghilterra). - Secondo il
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rallenta e tende la mano, mentre siamo noi che abbiamo fretta, non mostriamoci gelidi o bruschi: fermiamoci un attimo, stringiamogli la mano
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giorno d'oggi non siamo capaci di cavarcela da sole con un misero pappagallo della strada? L'escalation della difesa dovrebbe essere più o meno
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frenesia di riempirlo, riempirlo in qualsiasi modo, e come è logico, dati i condizionamenti, lo riempiamo male. E dopo la vacanza siamo più logori di
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infilata nello zaino, con o senza chitarre, barbe e capelli fluenti; ci siamo sempre divertiti (spiegandoci in miscugli orripilanti di lingue), abbiamo
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: «Ci siamo resi conto che sposarci sarebbe stato un errore: ma siamo sempre amici». E se la gente non ci crederà, non ha importanza.
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hanno inferiori. Uno può essere di grado inferiore o superiore sul piano gerarchico-aziendale. Ma sul piano umano siamo tutti uguali, e come tali
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innocuo: siamo noi che ne facciamo, troppo spesso, un uso detestabile. Invece di maledirlo, impariamo a non lasciarcene condizionare e a non servircene
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tenga pronto a prendere il ricevitore non appena la segretaria avverte che la persona cercata è in linea. Anche se siamo importantissimi e
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d'oggi, coi quali siamo energicamente solidali, preferiscono eliminare del tutto i «vani orpelli»: niente partecipazioni, niente bomboniere, niente
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colpevole fosse l'altro; non partite in una solenne diatriba contro la società («è una vergogna, neanche il telefono funziona più, siamo tutti intasati
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diavolo vuol dire? Non siamo noi a dover giudicare della nostra distinzione. Alle persone di grande riguardo (ma ce ne sono ancora?) si può scrivere anche
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pigrizia, avarizia, smemoratezza, indifferenza, non ne fa mai. Tutti, più o meno, siamo contenti di riceverne qualcuno ogni tanto, specialmente se
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dilettante (oggi siamo «tutti» psicologi dilettanti) a pensare che siete subdoli e ipocriti, oppure apatici frustrati, oppure senza carattere. - Non
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importanze, le superiorità e le inferiorità, si sa che oggigiorno, frettolosi e distratti come tutti siamo, succede che al momento della presentazione ci si
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soffrire la gente. Se volete, dite in tono casuale: «Ci siamo già conosciuti in casa Bianchi, credo» (e forse la luce si farà nel cervello dello
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qualche giorno). Siamo tutti insofferenti. Un po' di disturbo l'ospite finirà per darvelo sempre, e voi finirete per darlo sempre a lui. Se non siete
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a un ospite indiscreto che la nostra casa non è un albergo e noi non siamo elettrodomestici.
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Ma c'è ancora qualcuno che le fa? Smettiamola. Siamo tutti dottori, no? Un diploma così declassato non merita annunci di sorta.
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! Simulacri di civiltà sepolte, affossatori dell'allegria collettiva, forche caudine delle serate mosce: così sono considerati oggi. In verità, siamo noi che
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scala»). Ma su, siamo tra amici: tolleriamo. Le serate miste. Chiamiamo così le serate in cui parte degli invitati giocano e parte fanno altre cose
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