Il Galateo
molto di più). Non ci importa qui stabilire il perché, ci limitiamo ad annotare il fatto, a titolo di cronaca. In linea di massima, oggi c'è comunque
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Sia pur con qualche variante, ci sono ancora le classiche festine giovanili di tipo «borghese», organizzate con la supervisione delle mamme: molte
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noterebbe nemmeno, se non ci fossero i soliti ansiosi, impazienti, nervosi, che subito si affannano a esibire la loro scorta di rampini: cioè di quei
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negli strati più evoluti della popolazione giovane. Ma naturalmente, non ci sono solo i giovani «nuovi» (intendiamo, di nuova mentalità). Ci sono ancora
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invecchia è per il motivo opposto, perché ci si sta troppo poco, e male. «Si mangia per vivere, non si vive per mangiare»: con quest'altro luogo comune
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Una volta, se c'erano ospiti a pranzo, il caffè non si serviva mai a tavola ma in salotto. Oggi, anche se ci sono ospiti, si preferisce servire il
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In privato. Quando sono soli, il comportamento dei fidanzati non ci riguarda. Noi possiamo solo ricordare, così per inciso, che le gravidanze
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Quando ci sono invitati, i bambini non dovrebbero stare a tavola coi grandi: non solo per il bene dei grandi, ma per il bene loro. In pratica, però
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d'oggi, che dovunque ci tengono a «distinguersi», questa regola appare inconcepibile. E invece è ancora abbastanza buona. Vediamo di interpretarla
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battaglione: ci si divide in ragionevoli scaglioncini di due, tre persone alla volta. E qui il galateo classico spara fuori un sacco di regole
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, spieghiamogli che siamo in ritardo, e con un «ci vediamo» o un «ti telefono» tagliamo la corda. Mai comunque due o più persone dovrebbero fermarsi a lungo a
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pedinamento, o entrate in un negozio cercando di seminarlo; o, se non ci riuscite, chiedete a qualche commesso robusto di farsi vedere con voi sulla soglia
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, musichette, muggiti. Ci sono persone che già si infuriano se uno gli chiede strada correttamente, ma che diventano addirittura isteriche se a chieder strada
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; benigni con l'indeciso che saltella davanti e indietro tipo gallina; pazienti col polemico che ci apostrofa malamente sentendosi vittima di oscuri soprusi
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Il cane. Le prime volte che lo portate in macchina, il cane in genere si spaventa moltissimo, uggiola, ansima, sbava, e se ci sono curve e traffico è
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, riservati ormai solo ai paria della situazione. Oggi nelle città ci si sta rendendo conto che i paria sono diventati quelli che vanno in automobile
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riusciamo a esorcizzare, sono lì pronti a saltarci addosso nel tempo libero: che spesso, più che libero, ci sembra vuoto. Allora ci prende l'ansia, la
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gli autostoppisti, italiani o stranieri, oltre che prudenti (una ragazza sola preferisca macchine dove ci sia anche una donna) fossero puliti, allegri
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poveri supercivilizzati. Per contrasto, ci sono poi quei campeggiatori che fraintendono il concetto di ritorno alla natura, e credono che il fatto di
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Fate pure gli scongiuri del caso, ma ci sono anche quelle. Prima di tutto, si spera che la rottura avvenga senza drammi e faide familiari. Oggi una
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estranea e scomoda, se ci ispirerà soggezione o viscerale antipatia; potremo dire: «l'ha arredata l'architetto Famosi». Questa ci sembra una cosa triste
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e ostentata benevolenza ai loro sudditi. Non ci si dovrebbe sforzare di essere «democratici» con gli inferiori, ci si dovrebbe convincere che non si
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l'annullamento, ci sono tante scappatoie... un modo di uscirne senza sconquasso c'è sempre: questa è spesso, negli sposi, una riserva mentale a livello
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prestito biro, matite, blocchi e altri arnesi che avete smarrito. C'è chi non ci bada e presta a sua volta (perdendola) la sua dotazione di scriba, ma ci
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Ci sono persone che telefonano nel cuore della notte («Stavi mica dormendo, vero?»), altre che telefonano regolarmente all'ora dei pasti («Stavi mica
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Le persone molto importanti, o molto occupate, o che ci tengono a sembrare tali, usano spesso far chiamare la gente dalla segretaria o dalla
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evita di telefonare e di farsi telefonare in casa d'altri. Se proprio ci è costretta, deve: 1) scusarsi; 2) dire perché e a chi deve telefonare; 3
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comporta un minimo di riflessione (e perché non consente al destinatario di interloquire, interrompere, divagare) la corrispondenza spesso ci spinge a
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titolo, salvo poi cancellare il «dott.» con un modesto tratto di penna. Questa abitudine appare oggi comica, oltre che superata. Se non ci tenete al
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molto lunga, spesso è meglio scriverla a macchina: non solo per chi la scrive, ma anche per chi la riceve. Ci sono però ancora persone, ligie all'antico
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loro corrispondenza privata, e in ufficio si rassegnino a scrivere senza vergogna, se così vogliono i loro capi: «In riferimento a preg. Vs. 27 u.s. ci
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invitati al ricevimento. Dipende dal grado di amicizia, affetto, interesse che ci legano agli sposi, nonché dalla nostra «disponibilità» (morale e
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I giovani nuovi le snobbano: hanno ragione. Ma molti genitori non ci vogliono rinunciare: e pazienza. Le bomboniere, se si decide di farle, vanno
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Non è affatto necessario. Ma, anche se gli sposi preferirebbero evitarlo, i genitori spesso ci tengono. Secondo le regole tradizionali, il
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a chiedere alle spose, in tono allusivo: «E allora, ci sono novità? A quando le novità?» proporrei la fucilazione sul posto. Se una donna aspetta un
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litigi e faide familiari, si spera. È gentile dargli il nome della nonna o del nonno, ma se questi hanno dei nomi orrendi, o che tali ci sembrano, è più
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, persuasori più o meno occulti ci mitragliano di suggerimenti, lusinghe, slogan, «idee nuove», operando una specie di lavaggio del cervello
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fastidioso per gli eventuali vicini di divano e di poltrona, coinvolti loro malgrado in quel continuo su e giù. Per contro, ci son quelli che, chiunque entri e
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guardarlo. Una volta che lo si è visto, lo si saluta: con un normale sorriso, un cenno della testa o un sobrio buongiorno, ciao. E non ci si offende se
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Secondo il galateo, sarebbe la persona di maggior riguardo che decide il momento del commiato. Ma ci sono persone di sommo riguardo che non la
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alti personaggi, dei quali poco ci importa) non ci si fa più caso: come il semplice saluto, così l'atto di stendere la mano è contemporaneo. Piuttosto
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importanze, le superiorità e le inferiorità, si sa che oggigiorno, frettolosi e distratti come tutti siamo, succede che al momento della presentazione ci si
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possono voler dire qualsiasi cosa. Ci penseranno i due presentati, se ci tengono, a dire forte e chiaro i rispettivi cognomi. Che se poi non ci
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lasciare, per tradizione umoristica, agli ometti dei posteggi. In quanto alle altezze reali, ai capi di stato, ai vescovi e così via, so che ci sono
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loro diletti figli e bla bla bla? Se fate una cosa simile non ci sposiamo. Facciamo i concubini.» Il tono era allegro, ma la volontà di eliminare i
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che ci sono persone che possono permettersi molti inviti, e ci sono persone che per motivi vari non possono permettersene neanche uno: sarebbe stupido
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Si sa che nelle nostre case cittadine, sempre più anguste, raramente esiste una camera per gli ospiti. Questo significa che ci si deve precludere la
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uccelli: «penna viva mena gramo» è un proverbio idiota, ma ci sono i superstiziosi anche tra le persone intelligenti). E anche quando l'ospite è
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Un tempo, non molto lontano, si diceva: «Ci vediamo da me per un vermuttino». Il deprecabile diminutivo stava a sottolineare la modestia dell'evento
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lega»: cioè non crea debiti di gratitudine e restituzione. Gli onori di casa. Ci sono i cocktail diciamo casalinghi, più o meno eleganti e
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