Il Galateo
potere scegliere la posizione. Gli «ingressi», o «posti in piedi», vanno bene per persone giovani o comunque resistenti: solo chi arriva presto riesce
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esempio: Non interrompere chi sta parlando. È un vizio irritante, che dà spesso luogo a rappresaglie istintive: e se cominciano le interruzioni a catena
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già». Anche se l'avete sentita trentacinque volte, siate pietosi, ascoltatela come se fosse nuova (forse per altri lo è) e concedete a chi l'ha
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avventati («Di', Giorgio, sai chi è quella grassona orrenda alla destra di Mario?», «Si», risponde Giorgio, «è mia sorella»), se non si fosse distratti, se
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capire. Chi ascolta in questo modo attivo e partecipe, non starà lì sempre zitto e con l'occhio vacuo, ma prima o poi farà spontaneamente qualche domanda
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che chi ha condotto quelle campagne (Digli di smettere!) non solo non sia mai stato fumatore, ma non abbia la minima conoscenza psicologica dei
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, importanza, prestigio, età e via dicendo, si dovrebbe dare la precedenza (come posto e come servizi) a chi è meno intimo della casa, o più
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molto più triste e fastidioso (per chi ama i bambini) dello spettacolo opposto, quello della piccola fiera che asperge di minestra il mondo intero
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superstrategiche su chi sta a destra, chi sta a sinistra, chi sta in mezzo, chi sta vicino al muro... Lasciamo perdere, d'accordo? Oggi la disposizione di chi
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: «Mi dispiace, non lo so», e amen. Chi chiede l'indicazione, dal canto suo, ringrazi anche se l'altro non sa dargliela. Nessuno dei due tenti di
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, ciondoli, stemmi e bandiere, magari inneggianti alla vostra squadra o al vostro partito. A parte la scarsa eleganza della cosa, che sarebbe il meno, chi
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Chi sale sulla vostra auto, fosse pure la moglie, è vostro ospite, e come tale andrebbe trattato. Quindi: - Anche se siete degli assi del volante
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. Ammettetela (non è una vergogna) ma controllatela, per non opprimere o esilarare coi vostri terrori chi vi sta vicino. Non guardate fuori se soffrite di
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, beneducati, discreti: pronti a rispondere (magari a gesti se non sanno la lingua) alle domande di chi li prende a bordo, ma non ad attaccargli bottoni
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così spesso ingombrano gli ingressi delle ville, degli alberghi, degli stabilimenti balneari, dei luoghi di ritrovo, impedendo a chi sta dentro di
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nobilita nessuno. Più in generale, un lavoro monotono e alienante, o semplicemente inadatto alle capacità, alle aspirazioni, al sistema nervoso di chi lo
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simpatico e apprezzabile del villano camaleonte, che diventa zuccherino con chi sta più su di lui. Ma se sono detestabili quelli che trattano con sufficienza
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di scarsissima rilevanza: ma c'è ancora chi ci fa caso o se ne fa un problema. In genere tra colleghi giovani dello stesso sesso, e oggi anche di
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Rispettate il lavoro altrui, anche se il vostro è o vi sembra più importante. Non potete conoscere lo sforzo di chi lo compie, quindi non
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- Quando siete voi a chiamare, dovreste dire subito, per prima cosa, chi siete, e solo dopo chiedere chi parla. Una telefonata è sempre una piccola
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e di chi ha da fare sono un secolo abbondante. Intendiamoci: se siete soli in casa, e se l'altra persona è sola in casa, se siete certi che non ha
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perdere ulteriore tempo e pazienza a chi è già stato disturbato per errore. Dite semplicemente: «Mi scusi, deve esserci un contatto». E se, per quanta
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Se, mentre avete ospiti (non intimi) qualcuno telefona in casa vostra chiedendo di parlare con uno degli invitati, non domandate chi parla: non è
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linea, se deve richiamare, se deve tacere, se deve dire, se deve attendere, chi, cosa, quando, perché. Il centralino è sovraccarico, e va bene: ma una
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, chiamatemi più tardi»), per non mettere in confusione chi è ancora poco avvezzo a sentirsi rispondere da un fantasma. Se invece siete voi che
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tutte le parti per cercar di scoprire il perché di tanta segretezza. Che cosa si scrive sulle cartoline? C'è chi riesce a scriverci dei mezzi romanzi
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L'uso del telegramma, una volta riservato ad avvenimenti eccezionali (chi ne riceveva uno rischiava l'infarto), oggi si è esteso a comunicazioni
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molto lunga, spesso è meglio scriverla a macchina: non solo per chi la scrive, ma anche per chi la riceve. Ci sono però ancora persone, ligie all'antico
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, svuotando le chiuse d'ogni spontaneità e buonsenso. E veniamo alla firma. C'è chi si firma con una croce, e non è colpa sua; c'è chi si firma con una sfilza
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I saluti 53 Chi saluta per primo 54 Come si saluta 54 Alzarsi o no 55 Discrezione 56 Saluti di commiato 57 Stretta di mano 58 Baciamano 58 Saluti dei
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consegnate o inviate «dopo» le nozze; inviandole prima si può aver l'aria di sollecitare un regalo anche da parte di chi non ha la minima voglia di farlo
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bambino, sarà lei a decidere quando, come e a chi dirlo. (Dirlo, e non «comunicarlo» tipo annuncio o bollettino). Il controgalateo si limita ad
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di collaborare perché il travaglio sia meno sfibrante possibile per lei, per chi l'assiste e per i familiari che aspettano fuori. Aver paura è lecito
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parte di chi detesta le ricorrenze con le relative standardizzate cerimonie. Natale. Una volta mi piacevano gli alberi di Natale. Adesso non li posso più
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, oggi, costa veramente pochissimo. Eppure chi è portato a osservare il comportamento dei suoi simili scopre che ci sono molte persone, anche tra la gente
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spalle, appellativi allarmanti o sibillini, baci e abbracci da ritorno in patria. C'è chi può esserne imbarazzato. Secondo il galateo, sarebbe
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Nei salotti, nelle riunioni, nei ricevimenti in genere, c'è chi si ritiene in dovere di scattare in piedi come una recluta ogni volta che qualche
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andarsene, e in che modo. Guai a chi dice frasi tipo «tolgo il disturbo», «non voglio tediarvi oltre», «la compagnia è bella, ma...». Guai! Dite
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, proprio di questi tempi, il baciamano dovrebbe essere fatto solo da chi: 1) sa come farlo (sollevando la mano della signora fino a sfiorarla «quasi» con
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, sarebbe opportuno cercar di non fare della stretta di mano un'operazione lancinante, complicata o imbarazzante. Cioè: - Stringete la mano di chi ve
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, intimità con chi presenta) alla persona di maggior riguardo. Cioè, si dovrebbe sempre dire prima il nome della persona meno importante e poi quello
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benissimo le persone che stiamo per presentare, sappiamo cosa fanno, chi frequentano, diamo magari loro del tu... ma come diavolo si chiamano? Al momento
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, inaugurazioni ufficiali, anteprima di gala, lanci di prodotti o di personaggi, e così via: e di questi non parliamo per niente, presumendo che chi organizza
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Gli inviti normali, cioè a voce, sono spesso estemporanei e proprio per questo simpatici, ma a volte traditori. Sia per chi invita che per chi è
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: «Sabato sera avrei un mezzo impegno, però non sono sicuro, ti telefono lunedì, va bene?» Non va bene affatto; alle orecchie di chi vi invita, il vostro
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o questo Milesi, non diranno ovviamente: «Ma lei chi la conosce, chi l'ha invitato? Esca immediatamente da questa casa, se ne vada, sciò!» Diranno
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Quando ospitate qualcuno in casa vostra, avvertitelo prima se c'è in casa un cane o un gatto, o anche un canarino (c'è chi non sopporta nemmeno gli
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milligrammo; non criticheranno l'abilità dei mescitori, non diranno con impazienza: «Dia qua, sarà meglio che me lo faccia da me». Ma chi credono di
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soltanto la stessa unica cosa. Qualche disgressione è concessa. C'è chi ama la conversazione, c'è chi ama la musica, c'è chi ama il flirt, c'è chi brama di
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stabilire in precedenza i limiti della posta o della puglia, per evitare di mettere in imbarazzo o in tentazione chi, pur amando il brivido, non può
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