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quanto io sia insaziabile di udire di lui, egli è ospite della casa dove lo sei anche tu, a Subiaco non devi assolutamente saper che fare, e te la sbrighi
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principii d'una ignota natura sovrumana. "Se io penso alla Purità incarnata" disse Giovanni "mi vedo davanti don Clemente. Ti ho detto che viene alla
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, glielo baciò, rispose: "Neppur io son degno di questa grazia che mi fa il Signore." "Quale grazia?" chiese l'infermo. "Che Lei pianga con me!" Così
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è mai saputo di lui. Quando Monsignore, ella starà leggendo quello che adesso io scrivo, sarò scomparso anch'io. La prego di volersi sostituire a me
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del suo arrivo a Jenne di essere un gran peccatore ridotto a penitenza per la infinita bontà di Dio. Ma egli vuole che io vi confermi questo. Lo
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decifrarlo. L'altro gli disse ridendo: "Entra, entra, io sento puzzo di Lutero, dev'essere qui." E il primo entrò nelle tenebre puzzolente. Salirono per una
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signorina rise. "Sì, mi ha dichiarato la guerra e io gli." "E io a lui si dice. - Vorrei che s'innamorasse di te" soggiunse Jeanne, seria. La signorina
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suppone che io sappia del suo arrivo. Passò il braccio sotto quello del compagno, pigliò, tenendoselo stretto senza parlare, a sinistra, verso la
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quel silenzio tranquillo. "Parlate, dunque!" diss'egli "Confessate! Non vi siete anche vantato di doni speciali, di visioni, che so io, di miracoli
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tanto belle; che quando è uscito del ministero, ha trovato l'amante che lo attendeva in carrozza ed è partito con lei. "Io non volevo credere
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te l'ho detto io" ribatte Jeanne, aspra, senza lagrime nella voce. "Tu non puoi saperlo!" "Bon, ça!" brontolò Noemi. "C'est elle qui me l'a dit et je
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. Io invece non ci sono stata mai. Si volse a Jeanne: "Se il Padre" disse "ha la bontà di accompagnarmi, mi pare che tu, poiché non ti senti bene
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possono addormentare circa questo punto. Tu, Maria, tu vivi la tua fede! Tu visiti gl'infermi, tu lavori per i poveri, tu conforti, tu istruisci. Io non
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: "Volete che io non perdoni mai più qualche cosa a qualcuno?" Benedetto non si oppose più. Soltanto quando a notte venne il momento di scendere alla
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ciascuno di noi nell'altro e io lo sento tanto in Lei. - Sì" proseguì volgendosi a don Clemente come per un appello alla sua autorità "questo è il
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parto. Vuoi che venga a morire da te? " Io mi turbai tanto che non ebbi la forza di rispondergli, perché poi non so nemmeno se il pericolo
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sola" conchiuse sorridendo l' Albacina. "Gli uscieri ne hanno viste tante, al tempo di certi ministri e vice-ministri! Ma ci vengo io che al ministero
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ammalati?" Mentr'ella parlava il medico rideva sempre. "Io rido" rispose. "È un caso di psicopatia mistica contagiosa. Scusino, devo trovarmi a Subiaco alle
Accademia della crusca
