I problemi del dopoguerra
della gioia. Suonano {{33}}ancora le campane delle nostre chiese e ripetono all'Altissimo, nei fremiti della commozione, il ringraziamento fedele di un
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Una sintesi che ne volessimo tentare non avrebbe che valore effimero: domani, potrebbe dileguarsi qual nebbia al sole, evanescente e leggera; un
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Il cammino segnato ai popoli riceve un nuovo impreveduto orientamento dai fattori accumulatisi ed esplicantisi nel giro di pochi giorni: nei quali la
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Un fenomeno notevole si presenta ai nostri occhi come quello che attira l'attenzione di popoli e di governanti, sia delle nazioni già in guerra sia
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popoli dicono la loro parola, finché nell'acquetarsi di violente passioni scatenate fra le masse, si rassodi un ordinamento che diventi sintesi
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compagine economica e morale di un popolo.
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Nell'incertezza dei partiti liberali e democratici in cerca del punto di partenza di un programma valido nel rivolgimento sociale che incombe, i
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delle miserie umane. Essa sola ha bandito da venti secoli un verbo universale che è verità e amore; e lo ripete attraverso la vita e le agitazioni dei
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un potere assoluto, sostituito alle grandi ragioni di giustizia e alle grandi finalità dello spirito.
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nella parola popolo la giustificazione di un potere, che oggi il popolo rivendica, poichò ne sente i vincoli che in gran parte addebita al dominio della
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stesso e le proprie deficienze, e nuovo mezzo per la liberazione da mali che si fuggono per beni che si vogliono raggiungere: è insomma un elemento di
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È il perno fondamentale del dualismo: di fronte a un organismo assoluto panteista, si pone una ragione psicologica spiritualista: e di fronte ad un
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propria anima, secondo la fede che professano. Non è un regime di tolleranza che si invoca, nella sconoscenza ufficiale di ogni principio religioso; ma un
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Oggi dall'America viene un fiotto di libertà, che, se non è il completo riconoscimento giuridico della posizione della chiesa nella società, e non è
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Oggi al cader di governi, quali il russo e il tedesco, che avevano concepito la religione come un mezzo di governo, di cui si servivano nella
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Per noi in Italia c'è ancora un problema vivo, che risorge ad ogni nuovo atteggiamento della storia con la forza di un fato: il problema del romano
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Eppure han sentito dolorare l'animo loro, quando han visto che proprio al pontefice romano il governo del proprio paese faceva un trattamento di
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Esiste ancora un problema, non certo politicamente lo stesso di quello che poteva essere alla data del 21 settembre del 1870, un problema religioso
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ricerca di un equilibrio instabile, e che fece pensare a uomini di stato italiani, scioccamente, che il papa potesse essere in tale tramestio pari ad un
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della società, nella più larga tendenza finalistica, si impone alla coscienza pubblica come un vero problema di libertà.
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tramonta, cercheranno di dare un diversivo alle plebi, scatenando la canea anticlericale, come a parare, rossa bandiera da circo, le furie del toro
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L'errore fondamentale deriva anche da una presunzione che lo stato sia e possa essere un quid per sé stante, indipendente dagli uomini che ne
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private, e ad imporre un tipo unico, uniforme, meccanico di insegnamento e di programmi, e a centralizzare ogni attività locale e individuale. È
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poi, di essersi asserviti alla sètta in materia di insegnamento e di avere voluto creare un monopolio intollerabile e assurdo, dalle scuole elementari
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esso si rappresenta come potere nemico, nella gelosia di un predominio morale che non gli spetta.
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Ebbene, oggi, al confronto di un assurdo politico creato in Europa, splende l'esempio americano che alla libertà vera di insegnamento dà il fidente
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formula burocratica, mezzo di guadagnare un diploma, oppressa da catene centralistiche, nel dominio della incompetenza, elevata a ragione di stato.
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organica delle forze statali, di una rivalutazione dei centralismi necessari, di un decentramento amministrativo, a larghissima base, di un rispetto fatto
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fronte a un regno di sogno e di ombre e di morte il quale intenda regolare la vita, che pulsa e che freme: tale è il distacco fra i due mondi.
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È un programma vecchio e nuovo; vecchio, perché ritorna alle origini dello stato moderno atomistico e liberale, che ha dovuto dichiarare il
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di libertà più evoluta e più rispondente ai bisogni collettivi; ma occorre avere un programma da attuarsi gradualmente, un programma pratico e di
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pervade le fibre del corpo sociale come un bacillo, che attenua le forze e toglie le energie libere e operanti.
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lavoro si fa appello nella grande riforma delle nazioni. Il riconoscimento giuridico della organizzazione di classe darà un assetto organico al movimento
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di quei che un muro ed una fossa serra.
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capoluoghi o a provincie per un più utile scambio di energie e attività; ma ha fatto comprendere ancora di più che la vita degli enti locali deve
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sistema del caso per caso, senza indirizzi ideali e senza mète sicure e lontane; e sarà un errore che si sconterà presto e gravemente.
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rappresentanza della minoranza; lo spirito che pervade queste invocate riforme, delle quali i cattolici da un lato e i socialisti dall'altro sono da tempo
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ritornare a guidare le sorti della nazione. Guai se la piazza da un lato, se i fascisti dall'altro, nel rinfocolare di passioni, superassero la ragione e
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sono maturi, con la forza di un fato: oggi si sente il brivido dei rivolgimenti: ad essi occorre imprimere le direttive di un pensiero forte e maturo
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azione dà un risultato specifico, dinamico, pari alla forza logica e alla convergenza reale dei bisogni sentiti.
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Qui convergeranno popoli e regni in cerca di fede e di verità, a Roma, nome fatidico millenario, dove un pensiero non fossilizzato ma vivente, al
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vita nelle tragiche ore di una enorme guerra; quando il risveglio dei nuovi ideali e delle nuove tendenze ci deve rendere convinti di un dovere che
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