I primi cattolici in Parlamento
Rappresentanti dei ceti più tenaci dell'ordine, più desiderosi di avanzare quietamente i loro affari nella tranquillità pubblica, meno avidi di
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abbiamo già detto. Essi mirano già all'Ufficio del Lavoro e sarà ora più facile ad alcuno di loro il penetrarvi; difenderanno eloquentemente alla Camera
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, continueranno a perseguire il loro presente scopo economico, che è quello di aumentare via via il potere interno della propria classe e di mirare alla
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meridionali ed i loro bisogni, quell'interessamento non avrebbe avuto una vita effimera e non sarebbero avvenuti gli inconvenienti deplorati nella
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, ed un loro gruppo di centro si costituirà a Montecitorio, forte, forse, di una trentina di voti, al massimo. La consegna, tuttavia, è di non apparire
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ufficio di direttore del Momento: ed egli potrà, all'occasione, parlare alla Camera in nome dei cattolici, e di un loro blando e poetico programma civile e
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Noi non dividiamo certo le rosee speranze, che sollevano l'animo dei cattolici italiani in questo primo loro ingresso alla vita pubblica: se
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loro costituirsi in gruppo distinto ha una notevole importanza: e giova studiarlo da vicino, per vedere che cosa esso significhi e quali novità sia
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Vaticano, che pure pareva propenso ad appoggiare i giovani nella loro azione sociale; la quale, se allarmava, qua e là, alcuni gruppi conservatori
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partecipazione organica e compatta alla vita pubblica, lasciò intendere ai cattolici che si sarebbe loro permesso di votare, quando alte ragioni di
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, contro la monarchia italiana, i cattolici si affrettarono a portare ai partiti ed agli uomini costituzionali il loro concorso pieno e disinteressato
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impiegati o salariati o rappresentanti, ed ha quindi il dovere morale di occuparsi ultroneamente dei loro interessi, non solo economici, ma anche morali
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, ma timidamente e con molte incertezze, e senza aver porto una giustificazione teorica del loro operato, per questa via, dal giorno che un
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piccola parte nelle cose e negli animi. Il programma, in proposito della maggior parte dei cattolici e dei loro amici politici si riduce ad impedire che
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una porta aperta; c'è pericolo, anzi, che la loro presenza nuoccia piuttosto chegiovare, poiché quella che nei nostri governi fu sinora considerata
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meridionale che non abbiano già fra i loro grandi elettori un qualche vescovo ed una gran parte del clero locale; nel clero stesso, il più sovente, le divisioni
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compagini di interessi si sciolgano, perché la religione non sia un motivo di divisione nel presente raggruppamento degli uomini e delle classi secondo i loro
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loro verrebbe dal disgregamento, anche parziale, delle clientele elettorali confessionali, essa non corre per certo pericolo di venire sopraffatta e
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Se ai rappresentanti di questo indirizzo giovane si offrisse modo di svolgere anche essi una attività parlamentare conforme ai loro principii, la
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