I primi cattolici in Parlamento
la Chiesa ufficiale in questo campo è nota; come è noto, più o meno, quali sieno, in fatto di rapporti fra le credenze e la ragione, fra la critica
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quale ha già fatto enormi danni al paese: quello di credere che, nella nostra vita pubblica, parlamento e governo debbano essere tutto, o quasi. I
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, nell'insieme, questo fatto è vantaggioso, perché toglie di mezzo una grave ed antica divisione politica, integra ed estende, e quindi migliora un poco, la
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Pur tuttavia, anche veduto con occhi non offuscati da passioni di parte, il fatto dell'ingresso dei cattolici in Parlamento e del prevedibile futuro
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andiamo qui ricercando le cause, ovvie e di antica data, di un tale fatto), costituzionale e monarchico, conservatore in materia sociale.
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rappresentanza dei partiti estremi alla Camera; sicché si accettarono candidati che, come l'on. Faelli, avevano fatto sino allora aperta professione di
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costituita. Dopo il grande sforzo fatto per abolire il potere temporale dei papi, 1'Italia moderna, sistemati in maniera abbastanza abile i suoi rapporti
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elettorale, molti deputati degli altri banchi, ai quali bastano, in fatto di politica religiosa, quel certo laicismo di Stato del quale i nostri
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Ma c'è un altro fatto anche più profondo e più grave. Come i cattolici francesi, i cattolici italiani sono profondamente divisi, anche dal punto di
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