I primi cattolici in Parlamento
essere collocati i gravi problemi riguardanti le riforme del diritto privato e il decentramento amministrativo: visto che non si tratta oramai di
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italiani ritenga necessario alla difesa del paese od alla più prospera vita dei varii ordini burocratici. Solo forse in quelle che riguarda il
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Fra i problemi d'ordine economico-sociale eccellono la questione tributaria e la politica del lavoro.
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Nella politica del lavoro, invece, i cattolici troveranno modo di essere ascoltati e di influire, col programma di patronato e di assistenza che
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imposte che possono gravare sulla proprietà terriera ed accrescerne il disagio, a vantaggio del proletariato delle città e dell'industria.
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, oramai per sempre, opportunità di questi ultimi anni. Questi grandi sindacati di lavoratori, e con essi la frazione più avanzata del partito socialista
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questa profonda trasformazione intellettuale e morale delle plebi del -Mezzogiorno, ma anzi la paventa: poiché essa significherebbe, fra le altre cose
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esame di quel che i limiti del presenti studio ci consentano.
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raccomandino ai giovani con il prestigio di una sicura modernità nei metodi di ricerca scientifica. Nella scuola secondaria l'opera del clero e delle
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In questo campo, adunque, la lotta si combatterà e deciderà fuori del terreno parlamentare e di qualsiasi efficace influenza del gruppo parlamentare
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Caduta per ora, nell'indifferenza comune, la proposta del suffragio universale, caduta anche la forma più ristretta e più ragionevole di essa, di
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socialisti e dai radicali, se dei conflitti dovessero sorgere fra alcune forme di sviluppo democratico del paese, specialmente delle regioni più industriali, e
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vizi presenti del parlamentarismo, il maggiore e peggiore dei quali è nei rapporti indebiti di sollecitazioni e di ingerenze che corrono fra i deputati
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Della riforma del Senato (divenuto in Italia una cosa poco seria) è inutile che ci occupiamo qui. Se ne riparla, di anno in anno, nei periodi di più
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della Calabria, se si fosse pensato a costituire una associazione nazionale il cui scopo fosse di tener desto l'interessamento del paese per le regioni
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parlamentare cattolico italiano. I due primi cattolici eletti in seguito alla parziale caduta del non expedit nelle elezioni generali del novembre 1904
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, contro l'on. Ferri, nel collegio di PortomaggioreDell'on. Ballarini, eletto dai cattolici e dai moderati a Budrio, e membro del gruppo consiliare
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francamente operato la divisione del cattolicismo dalla politica, ma che, per opportunità di vario genere, nascondono parte del loro pensiero e del loro
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ufficio di direttore del Momento: ed egli potrà, all'occasione, parlare alla Camera in nome dei cattolici, e di un loro blando e poetico programma civile e
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rappresentanza politica del corpo elettorale italiano ed introduce nei dibattiti parlamentari un certo numero di timide idee nuove, noi crediamo
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Pur tuttavia, anche veduto con occhi non offuscati da passioni di parte, il fatto dell'ingresso dei cattolici in Parlamento e del prevedibile futuro
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Che la politica del non expedit, alla quale Leone XIII si appigliò, conservandola e rinnovandola, dopo aver cercato e non trovato una via di uscita
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riguardanti l'Italia, il pernio del programma politico di Leone XIII per rispetto all'Italia, non poteva durare. E già negli ultimi anni di pontificato dello
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Da noi, invece, appena cadute le barriere del non-expedit, elevate da Pio IX e Leone XIII a riparo della rivendicazione dei diritti pontifici su Roma
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proclive al socialismo. Le maggiori forze dei cattolici sono ancora l'elemento rurale, le famiglie dei vecchi proprietari del suolo, il clero: il
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in parlamento agli interessi politici della propria città o regione o del paese, e costituito in una specie di patronato verso i suoi dipendenti o
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cercato di attuare un piano di azione elettorale, del quale non è difficile stabilire le linee generali: partecipazione alla lotta con candidati
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, ma timidamente e con molte incertezze, e senza aver porto una giustificazione teorica del loro operato, per questa via, dal giorno che un
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(anche nella collaborazione di classe auspicata dai riformisti) e del carattere meramente economico, e quindi di conflitto irreducibile di interessi e di
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partito cattolico, sia quanto alla organizzazione delle forze elettorali del paese, sia quanto all'azione di esso in ordine allo scioglimento dei più
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Dato il prevalere dell'economia rurale nei tre quarti d'Italia e date le condizioni di cultura e di religiosità del popolo, una politica
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meridionale che non abbiano già fra i loro grandi elettori un qualche vescovo ed una gran parte del clero locale; nel clero stesso, il più sovente, le divisioni
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Bismarck, più libero ne' suoi movimenti per la maggiore omogeneità e compattezza del corpo elettorale nei suoi collegi rurali (e non è piccolo vantaggio
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